Amici come prima: recensione del (non) cinepanettone con Boldi e De Sica
L'astuzia è stata quella di far sembrare un cinepanettone qualcosa che non lo è.
La cosa più sconvolgente di questo cinepanettone è che non è un cinepanettone. Amici come prima è una gradevole commedia che l'ufficio marketing di Medusa Film ha mascherato con poster e trailer come se fosse il tradizionale appuntamento natalizio con la trivialità veicolata da Christian De Sica e Massimo Boldi. Invece, a tredici anni di distanza dall'ultima collaborazione tra i due eroi di tante Vacanze di Natale, il film della loro reunion tradisce la formula che per anni è stata adorata dal pubblico e criticata da cinefili. Prima cosa: nel film nessuno va in vacanza. Seconda cosa: la trivialità è sporadica ed è più un omaggio al passato che una scelta artistica. Terza cosa: la storia non agevola situazioni comiche usa e getta, ma ha premessa, sviluppo ed epilogo. Quarta cosa: del Natale non c'è ombra. La presenza dei due protagonisti è l'unico ingrediente rimasto.
Amici come prima è dunque un cine appuntamento, spogliato del panettone. È una commedia come lo è stato il recento successo sempre con De Sica, Poveri ma ricchi, ma in meglio perché stavolta gli sceneggiatori prestano attenzione ai personaggi e alla loro evoluzione, prima ancora di stabilire dove collocare le risate. In una storia che potrebbe funzionare a prescindere dal cast, De Sica e Boldi emergono come interpreti sia in coppia sia a livello individuale. Hanno ancora ottime carte da giocare e finalmente lo possono dimostrare. Non siamo in territori sofisticati, ovviamente, e Amici come prima non occuperà alcun posto tra le migliori commedie italiane di sempre, però è importante riconoscere il buon lavoro intellettuale dietro un'operazione commerciale che partiva già penalizzata dai pregiudizi. Gli autori invece (Martani, Falcone, Bardani, Brizzi e lo stesso De Sica), prendendo in prestito, e con il giusto rispetto, idee da A qualcuno piace caldo, Tootsie e Mrs. Doubtfire, rinnovano l'appuntamento natalizio dandogli possibilmente una nuova vita.
Alcune perle, come i vari inviti di De Sica ad andare a quel paese, rimangono in tutta la loro efficacia. L'attore, la cui specialità è passare dal gentleman al cafone in uno schiocco di dita, è calato nei panni della badante di Boldi a livelli forse irraggiungibili da altri performer italiani. Boldi non ha più l'agilità di un tempo e, anche qui con consapevolezza, la storia lo mette su una sedie a rotelle, non senza sorpresa. Fondamentale è inoltre la regia tecnica di cui si è occupato (senza firmare) Brando De Sica, figlio di Christian. Grazie al suo contributo e quello di una troupe giovane, il film guadagna respiro anche con inquadrature inusuali per una commedia di questo genere. Amici come prima finisce quindi per essere una gradevole commedia, a tratti persino malinconica, in cui Boldi e De Sica funzionano a meraviglia.
- Giornalista cinematografico
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