Arisa non sarà più la madrina del Pride: "Ho ricevuto insulti pesantissimi". La risposta di Vladimir Luxuria
La cantante Arisa non sarà più la madrina del Pride: a spingerla a questa decisione alcuni pesanti insulti ricevuti dopo le sue dichiarazioni su Giorgia Meloni. Ecco cosa è successo.
La cantante Arisa non sarà più la madrina del Pride 2023: l'artista ha deciso di rinunciare, in seguito alle accuse e insulti ricevuti, dopo alcune dichiarazioni rilasciate su Giorgia Meloni e la sua politica verso la comunità LGBTQ+.
Arisa non sarà più la madrina del Pride 2023: "Ho ricevuto insulti molto gravi"
Durante un'intervista con Peter Gomez a La Confessione, Arisa ha dichiarato che apprezza Meloni e che per quanto riguarda la sua politica di intolleranza nei confronti della comunità LGBTQ+, la premier è come "una mamma severa e preoccupata per i suoi figli". Un paragone che ha scatenato diverse critiche da parte di numerosi membri della comunità queer - come Vladimir Luxuria - e non solo.
Pur avendo provato a chiarire ulteriormente le sue dichiarazioni, la situazione non ha fatto che peggiorare e qualche ora fa, in un post sul suo profilo Instagram, la cantante ha annunciato che non sarà presente al Pride di Milano e Roma, previsti per il 10 e 24 giugno. Ecco come ha motivato la sua decisione:
"Cari ragazzi e ragazze, mi spiace immensamente per il momento che stiamo vivedno e spero che col tempo potremo di nuovo comunicare. Per adesso sono solo insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come decifrare. Oggi, al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano, a causa dell'ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo, io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neppure a quello di Roma. Mi dispiace davvero tanto. Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me, vi auguro di trovare un piano di svolta e di realizzare i vostri sogni legittimi per essere felici. Ve lo auguro davvero dal profondo del cuore. Io continuerò a vivere frequentando gli amici di sempre mi farò raccontare. Ma prima di salutarvi un'ultima cosa la voglio scrivere: la diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l'avete insegnato voi, magari quella gente lì vi ama lo stesso, ma voi pensate di no. I tempi cambiano, le mamme imbiancano, i fiori sbocciano e poi appassiscono e poi rinascono. Bisogna lavorarci e crederci sempre. Se vi giocherete la carta dell'amore vincerete sempre. Ciao Ciao LGBTQ+ people, auguri. Con affetto, Arisa."
Le sue parole, tuttavia, non hanno fatto altro che accendere la polemica: pur non sostenendo il governo di Meloni, con le sue parole, la cantante ha legittimato una politica che priva un'intera comunità dei suoi diritti. Molti esponenti della comunità queer hanno espresso il loro dissenso verso le parole di Arisa, invitandola a riconsiderare che non si può avere un dialogo con chi ti discrimina e che con le sue parole non si è dimostrata un'alleata, come ha sempre sostenuto di essere. In diverse occasioni, infatti, l'artista è stata madrina del Pride di Napoli nel 2021 e di quello di Padova nel 2022, mentre questa volta, anche su consiglio del suo manager ha preferito fare un passo indietro. A commentare le sue parole ancora una volta è intervenuta Vladimir Luxuria, con una foto scattata insieme alla cantante al Pride di Napoli con un lungo post in cui rivelava che le sue parole erano state difficili da accettare:
"Cara Arisa questa foto ce la siamo fatta al pride di Napoli: ci siamo divertite a questa manifestazione, lo stesso Pride che quelli di Fratelli d'Italia hanno sempre osteggiato e denigrato. Ognuno è libero di cambiare idea ma non puoi meravigliarti se non ci sono stati i nostri applausi. La tua bellissima voce mi emoziona sempre, le tue parole questa volta no. Spero, dopo il clamore mediatico, che ci sia occasione di chiarimento. Il dialogo si instaura tra persone di buona volontà e se tu dici che Giorgia Meloni è una mamma spaventata, credimi che siamo molto più spaventati noi dai festeggiamenti dell'estrema destra in Spagna, da Erdogan vittorioso che promette di strangolare la famiglia tradizionale (la tua amata Giorgia si è complimentata con lui) e anche a casa nostra c'è un vento di destra che spazza via le famiglie arcobaleno, la speranza di una legge sull'omobitransfobia e discrimina le perosne trans, in altre parole tutte le battaglie dei nostri Pride ai quali ci sei stata...in passato."