Torna The Bear: ecco cosa possiamo aspettarci dalla terza stagione della serie secondo i suoi protagonisti
Dal 14 agosto in streaming su Disney+ tornano Carmy, Syd, Ritchie e tutta la brigata di cucina della serie di Christopher Storer, giunta alla sua terza stagione. Abbiamo incontrato online Jeremy Allen White e il resto del cast, e questo è quello che ci hanno raccontato.
Nel corso della prima stagione di The Bear, Carmen "Carmy" Berzatto tornava nella natia Chicago, da dove mancava da anni, e risollevava le sorti del The Original Beef of Chicagoland, la tavola calda lasciatagli in eredità dal fratello suicida. Nella seconda, Carmy e la sua truppa si impegnavano a trasformare quel locale in un ristorante con ambizioni di stelle Michelin. Sul finire dell’ultima puntata, che raccontava la serata inaugurale del ristorante che non poteva non chiamarsi “The Bear”, Carmy rimaneva chiuso in una cella frigorifera, e si lasciava andare a uno sfogo a alta voce che, tra le altre cose, gli costava la neonata relazione con Claire.
“Alla fine riusciva a uscire, il che è un bene”, commenta Jeremy Allen White, che interpreta chef Carmy, e che abbiamo incontrato online col resto del cast della serie al gran completo. Ma, in questa terza, attesissima stagione di The Bear, in streaming su Disney+ dal 14 agosto, Carmy “continuerà a fare la sua cosa, quello che gli riesce meglio”, spiega l’attore. Ovvero: “essere incredibilmente evitante rispetto a tutte le questioni personali che invece dovrebbe affrontare, seppellendosi nel lavoro e cercando di alzare sempre più la sua asticella, e quella degli altri, diventando una persona decisamente impegnativa per quelli che gli stanno attorno”.
Che poi, quelli che gli stanno attorno sono il cugino Richie, la sorella Sugar, la fidata Sydney, e tutto il resto della brigata di cucina del The Bear.
The Bear: il trailer ufficiale della terza stagione della serie
Nella seconda stagione Ritchie, dopo l’ennesima cazzata che combinava, veniva spedito da Carmy per una settimana a lavorare all’Ever, un elegante ristorante gestito da una sua amica: un’esperienza che finiva col cambiarlo profondamente, e che gli insegnava a credere in sé stesso e nella sua capacità di lavorare con coscienza, precisione e dedizione. Qualcosa che avrebbe dimostrato anche nella puntata finale della stagione 2, mentre Carmy sbraitava da dentro la cella frigorifera. “Credo che Richie sia in una situazione in cui, dopo aver avuto coscienza di un modo più evoluto di essere, vede una sorta di percorso di fronte a sé”, spiega il bravissimo Ebon Moss-Bachrach, interprete di Richie. “Ma una cosa è vederlo, un’altra percorrerlo. Come in ogni percorso di crescita personale, farà di continuo passi avanti e passi indietro e non, avrà un percorso lineare e diretto”.
La Sydney di Ayo Edebiri, invece, che con Richie si caricava sulle spalle il peso della serata inaugurale del The Bear al termine della seconda stagione, in questa terza dovrà capire, come spiega l’attrice, anche “cosa significhi per la proposta di Carmy di diventare sua socia nel ristorante, e quale possa essere il nuovo step della sua relazione con Carmy, che diventerà qualcosa di più complesso di quel che immaginava quando hanno iniziato a lavorare assieme”. Anche se sia Edebiri che Allen White hanno smentito qualsiasi forma di coinvolgimento sentimentale tra i loro due personaggi.
“Carmen non è un gran comunicatore, ma spesso fa questi grandi gesti per cercare di entrare in contatto con chi gli sta vicino e a cui vuole bene”, dice Jeremy Allen White riguardo la decisione di proporre a Syd di diventare sua socia, “ma spesso credo che le persone non siano preparata a questi suoi slanci. Lui ha un sacco di cose in mente, ma gli altri non sanno esattamente cosa stia succedendo dentro la sua testa. In ogni caso è qualcosa che ovviamente avrà un influenza sul rapporto tra Syd e Carmy. Ma per lui è un segnale di apertura”.
Oltre a recitare, in questa terza stagione di The Bear Ayo Edebiri debutta anche nella regia: ha diretto il sesto dei dieci episodi che la compongono. “È stato fantastico”, racconta. “Lavorare con questo gruppo di persone è un sogno se sei un attore, e questa sensazione, dirigendo, è stata ulteriormente amplificata. Ho avuto la possibilità di dirigere alcuni degli attori che preferisco al mondo, ed è stato come partecipare a una master class da un lato e ricevere un regalo dall’altro”.
Edebiri spiega poi che il copione che aveva sperato di dirigere era lo stesso che Christopher Storer (creatore, sceneggiatore e spesso regista della serie) aveva individuato come giusto per il suo esordio: “noi attori abbiamo la fortuna di poter leggere gli script di tutti gli episodi prima di iniziare a girare, e io avevo individuato quello che mi sarebbe piaciuto dirigere. Quando poi Chris, dopo aver parlato con gli altri produttori, mi ha chiesto quale mi interessasse, io gli ho risposto che sarei stata disposta a consegnargli il mio primogenito inesistente, se avessi potuto dirigere l’episodio che racconta la storia di Tina, perché avrei voluto lavorare in quella direzione con Liza [Liza Colón-Zayas, interprete di Tina Marrero, n.d.r.]. La sua risposta è stata ‘beh, la pensiamo nello stesso modo’”.
Tra i personaggi più amati di The Bear c’è anche l’irresistibile tuttofare Neil Fak, interpretato da Matty Matheson, uno che prima di questa serie, di cui è anche uno dei produttori, e prima di diventare una celebrità in tv e su internet, ha lavorato per anni come chef. Da produttore, Matheson si occupa di sviluppare, con Courtney Storer, dello sviluppo dei menu e dei piatti che vediamo sullo schermo: “Lavoriamo per pensare a quello che Carmy e Syd possano star pensando di creare, e come eseguire quei piatti, e creare quei menù, e quindi su come possano esprimere loro stessi attraverso una lente culinaria. Alcuni piatti sono più complessi di altri: per esempio molti dei dolci su cui lavora Marcus, perché la pasticceria ha una scienza tutta sua”.
Davanti alla macchina da presa, invece, Matheson ha visto il personaggio di Neil acquisire sempre maggiore spazio e rilevanza: “Non so bene come sia successo”, dice con un sorriso, “penso abbiano visto che potevo ricordarmi un paio di battute, e abbiamo continuato a lavorare così”.
“Credo che Chris abbia reagito al lavoro che faceva Matty”, interviene Jeremy Allen White. “Matty non aveva mai recitato prima, e abbiamo scoperto che lo sa fare benissimo, che sa essere divertente e adorabile. E così Chris ha avuto voglia di lavorare con lui sempre di più. Non ho mai visto Chris così felice come quando dirige una scena con Matty e gli suggerisce delle battute”.
Matheson ha anche messo parte della sua esperienza in cucina al servizio della costruzione di Carmy: “Molte delle persone che hanno avuto grandi carriere, come Carmy, hanno lavorato con molti chef, imparando cose diverse da ognuno di loro. A scuola di cucina avevo questo insegnante che ci raccontava questa storia su come trenta altri chef l’avessero reso quello che era, lavorando sotto di loro in tutta Europa, e imparando ogni cosa che c’era da imparare nel mestiere. Raccogliere tutte queste piccole capacità lungo il cammino, le persone che incontri, ti fa diventare quello che sei. E abbiamo voluto raccontare come anche Carmy si sia costruito in questo modo”.
Oltre alle parole che vengono pronunciate, nel corso di questa conferenza stampa virtuale di The Bear sono stati i gesti e le interazioni a raccontare come questo cast sia legato in maniera non comune da un rapporto intimo e familiare, lo stesso che poi viene raccontato sullo schermo episodio dopo episodio. E lavorare in un contesto simile, spiega Ebon Moss-Bachrach “rende le cose più facili. Quando ti senti supportato e protetto in questo modo, ti senti anche legittimato a scavare più in profondità, a condividere cose personali, e a prendere dei rischi. E questo rende la storia più dinamica”.
Non resta quindi da attendere il 14 agosto, per vedere in streaming su Disney+ il risultato di questo dinamismo, e le nuove storie di questa terza stagione di The Bear. Una stagione le cui parole chiave, secondo il cast, sono precisione, perfezione, sfide, ma anche lutto.