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The Agency, il regista spiega perché la storia è ambientata proprio nell'aprile 2023

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Con protagonista Michael Fassbender, The Agency ha cercato di farsi spazio tra i recenti eventi geopolitici e ha scelto di ambientare la storia nell'aprile 2023 per un motivo ben preciso rivelato dal regista.

The Agency, il regista spiega perché la storia è ambientata proprio nell'aprile 2023

Talvolta il confine tra finzione e realtà è estremamente sottile e, per rendere il più concreta possibile la propria narrativa, The Agency ha deciso di ambientare la trama in un periodo specifico scegliendo come finestra d’azione aprile 2023 per un motivo presto condiviso dal regista e produttore esecutivo Joe Wright. Serie TV drammatica con protagonista Michael Fassbender, essendo un thriller politico ha dovuto tener conto degli eventi geopolitici reali come ad esempio lo scontro tra Russia e Ucraina, ma ha giocato d’anticipo tentando di isolare il mondo costruito per la serie tv da quello reale.

The Agency, il regista rivela perché la storia è stata ambientata proprio nell’aprile 2023

Di ritorno sul piccolo schermo, Michael Fassbender guida un thriller politico collocato ad aprile 2023. A motivare la scelta cronologica è stato Joe Wright. Ai microfoni di The Hollywood Reporter in occasione della première newyorkese della serie tv, ha rivelato:

Gli eventi continuavano a sopraffarci. Quindi ci siamo resi conto che dovevamo essere più specifici e piantare il nostro perno da qualche parte, per cui abbiamo optato per aprile 2023.

Avendo diretto i primi due episodi di The Agency, Wright ha quindi rivelato che l’ambientazione per quanto recente è anche piuttosto specifica e utile alla narrativa: la serie tv è ambientata prima di un attacco a Khartoum, in Sudan, poiché è proprio lì che uno dei personaggi insegna. "Se lo avessimo ambientato a settembre 2023, non ci sarebbe stata più nessuna università", ha precisato Joe Wright. Un altro collegamento con il mondo reale è la preparazione di Michael Fassbender e di Saura Lightfoot-Leon: entrambi gli attori hanno collaborato con veri agenti della CIA per comprendere come muoversi ed interpretare agenti sotto copertura. Nello specifico, Fassbender ha raccontato la sua esperienza:

Ho parlato con qualcuno coinvolto nella CIA e quella persona in realtà mi è stata molto utile perché stavo cercando di definire il tipo di personaggio che sarebbe stato Martian. Ci sono sicuramente elementi sociopatici nel personaggio, ma penso che stia cercando di lottare con il tipo di persona che avrebbe potuto essere prima. Ciò che è insolito di questo personaggio è che è fuori sul campo da sei anni, in modo non ufficiale, cosa che non succede nella realtà. Sarebbe una cosa molto rara.

Non tutti hanno deciso di prendere spunto da reali agenti della CIA. Ad esempio Harriet Sansom Harris interpreta la dottoressa Blake, psicologa comportamentale che si occupa della valutazione della salute mentale degli agenti. Anziché approfondire quella figura nella realtà, ha preferito costruire il suo personaggio ispirandosi alla sua famiglia d’avvocati. Ad aiutare gli attori è stata anche la versione francese Le Bureau des Légendes da cui ha tratto spunto The Agency.

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