Kaos da oggi su Netflix: Da dove deriva il titolo e cosa ha ispirato la serie tv
Si possono attualizzare i racconti della mitologia greca e renderli divertenti e pop? La nuova serie Kaos, dal creatore di The End of the F***ing World Charlie Covell, ci prova: ecco perché ha scelto proprio questo titolo.

Netflix allieta questi ultimi giorni di un agosto rovente facendo uscire oggi, 29 agosto, Kaos. Una serie frizzante, sarcastica, ricca di pittoreschi personaggi e che ribalta tutto ciò che sappiamo (o quasi) sulla mitologia greca portandola nel presente. Alla guida di un cast interessantissimo e sicuramente centrato c'è l'istrionico Jeff Goldblum nei panni di uno Zeus stanco ma vendicativo e spietato. Ma vi siete chiesti perché il creatore Charlie Covell (lo stesso di un piccolo gioiellino come The End of the F***ing World) abbia scelto proprio questo titolo? C'è un motivo ben preciso e lo ha spiegato (specifichiamo che Covell usa i pronomi They/Them, ma per esigenze di chiarezza in italiano useremo comunque la terza persona singolare quando ci riferiremo a "loro").
La trama e i personaggi principali di Kaos
Nell'intrigante mondo di Kaos, c'è il pantheon degli dei greci come siamo stati abituati a conoscerli (più o meno). Al vertice c'è Zeus, crudele ed elegante sovrano degli dei. Le cose cambiano improvvisamente quando un giorno scopre l'impensabile: una ruga sulla fronte. La paranoia cresce, portando il supremo re degli dèi a convincersi che quella ruga sia l'inizio della sua caduta e che ci siano presagi di sventura ovunque.
E ha ragione a essere preoccupato, perché Prometeo (Stephen Dillane), un tempo amico di Zeus e ora prigioniero, sta orchestrando un complotto per abbatterlo. Coinvolge tre umani - Riddy (Aurora Perrineau), Ari (Leila Farzad) e Caneus (Misia Butler) - che sono totalmente inconsapevoli del loro significato cosmico o del ruolo che devono svolgere nel salvare il mondo. Mentre Zeus combatte le sue più grandi paure, il resto della sua famiglia trama e fallisce a modo suo. C'è l'astuta moglie di Zeus, Era (Janet McTeer, Ozark); il figlio ribelle, Dioniso (Nabhaan Rizwan, Industry); e i suoi complicati fratelli, Ade (David Thewlis, Landscapers) e Poseidone (Cliff Curtis, Avatar: Le vie dell'acqua).
Kaos: Il significato del titolo e l'ispirazione della serie
L'ideatore ha pensato alla parola Kaos perché lo show è ambientato nel nostro mondo che però è un po' strano ed è sicuramente diverso da come siamo abituati a conoscerlo. A Tudum ha spiegato che una parola che tutti conosciamo può assumere, nella serie, nuovi significati. Inoltre la parola si trova all'inizio delle Metamorfosi di Ovidio dove si legge che "Il mondo è nato dal caos". "Pensiamo che la parola caos sia negativa. Ma in realtà, forse, il caos è positivo", ha osservato Covell.
Ma perché ha deciso di fare una serie ispirata alla mitologia greca? Sempre a Tudum, Covell ha spiegato che da piccolo era ossessionat* dalla mitologia greca. "Ogni giorno da bambin* guardavo Scontro tra Titani del 1981 e da lì ho approfondito l'argomento. Poi, dopo The End of the F***ing World, quello che ho sempre desiderato fare era una rivisitazione moderna dei miti", ha detto. Così ha mescolato la tradizione con alcuni capisaldi della cultura pop che amava, da Percy Jackson e Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann allo stile di Chuck Forsman, la cui graphic novel ha ispirato proprio The End of the F***ing World. "È sempre stato un miscuglio di cose, ma le storie riguardavano sempre cose senza tempo come l'amore, il potere, la morte e le famiglie disfunzionali. Ed è sempre stato piuttosto divertente nella mia testa", ha concluso Covell.