Gangs of Milano: il valore della serie Sky, in streaming su NOW, secondo Giulio Greco che interpreta il personaggio di Piero
Ha appena debuttato Gangs of Milano: Le nuove storie del blocco in streaming su NOW e ovviamente disponibili anche su SKY. Ne parliamo con uno degli attori del cast, Giulio Greco, il quale a fine marzo sarà anche sullo schermo al cinema in Prophecy.

All'età di 33 anni, Giulio Greco ha una comprensione di cosa significhi "espressione artistica" molto più ampia di tanti coetanei e artisti in età più avanzata. Oltre ad aver sperimentato teatro, tv, cinema, pubblicità e radio, al momento lavora anche ad un EP musicale. Non solo, la ciliegina sulla torta ha un sapore letterario. A 19 anni è diventato il più giovane editore italiano avendo co-fondato con Giuliano Ladolfi (l'ex preside del Liceo Scientifico che ha frequentato) una casa editrice che porta il nome di quest'ultimo.
Lo abbiamo visto, tra gli altri, in Supersex (era Christoph Clark, il collega francese di Rocco Siffredi), in On Air - Storia di un successo (era il protagonista Marco Mazzoli in versione 20enne) e in Comandante (interpretava il ruolo di De Angelis nel film con Favino). Ora possiamo vederlo in Gangs of Milano: Le nuove storie del Blocco, la nuova serie seguito di Blocco 181 disponibile su Sky e in streaming su NOW dal 21 marzo.
Giulio Greco sarà successivamente sullo schermo dei cinema nel film evento Prophecy, tratto dal manga giapponese di successo di Tetsuya Tsutsui che racconta la storia di Paperboy, il 24 marzo in sala e poi sulle piattaforme streaming. Abbiamo raggiunto l'attore che ha risposto ad alcune domande su questi due progetti e su di sé.
Gangs of Milano e Prophecy: intervista a Giulio Greco
Giulio, nella selva di film e serie disponibili in streaming, secondo te quale è il valore di Gangs of Milano? Perché gli spettatori devono scegliere di vedere questa serie?
Nel macro tema della criminalità urbana, Gangs of Milano ha un taglio sociale molto diverso da quello di progetti “cugini”. La società milanese è incentrata sul business, ha valori simili alle grandi metropoli mondiali. La gerarchia è delineata prevalentemente dalla forza economica dell’individuo. A braccetto con il conto in banca, purtroppo, va il colore della pelle e il “decentramento” verso le periferie.
Nella città manca un vero dialogo e la frammentazione crea tensione. Gangs of Milano è l’occasione per prendere coscienza di questa frattura e coglierne le dinamiche più pericolose e profonde. Del resto, Sky Original presenta abitualmente progetti di grande qualità con pregevoli risvolti sociali capaci di incidere positivamente sullo spettatore.
Chi è il personaggio di Piero che interpreti? E quale impegno ti ha richiesto per “inquadrarlo” e portarlo in vita?
Piero, violento e incontrollabile, è figlio della “Milano bene”, fascia sociale che vive senza limiti, ma, anzi, cerca sempre di spingersi più in là. Tutto ha un prezzo, tutto si può comprare. Si possono addirittura “comprare” gli altri essere umani. È stato molto impegnativo interpretare questo personaggio perché ho sempre lottato per guadagnarmi ogni singolo “mattoncino” della crescita umana e professionale. Ho imparato a non dare mai nulla per scontato. Scavare nella propria oscurità, incontrare il proprio Deamon è un lavoro faticoso ma molto interessante e fonte di profonda conoscenza del Sé. L'energia incontrollata di Piero porta il personaggio al limite e ha lavorato su di me sul ritmo e sulla tecnica della presenza sul set.
Il tuo curriculum è talmente ricco di attività in campo artistico da far impallidire molti altri esponenti del mondo dello spettacolo più grandi te. In che modo per te l’arte aiuta a nutrire l’anima?
Ho sempre lavorato sodo sul mio bagaglio umano, culturale, artistico. Le esperienze differenti che ho vissuto nei diversi ambiti mi hanno permesso di crescere come essere umano, di tuffarmi nella ricerca dei confini e di spingermi al di là di essi. Indubbiamente, il lavoro di quindici anni nella casa editrice con il mio socio e “padre spirituale” Giuliano Ladolfi, l’università e le letture in ambito saggistico e filosofico hanno plasmato la mia personalità. Non penso si tratti solamente di quantità ma soprattutto di qualità delle esperienze intraprese. L’arte deve essere vissuta con tutti gli stimoli emotivi possibili per poter nutrire in profondità. Mi sento fortunato e offro tutto me stesso a chi mi dà la possibilità di esprimermi. Quando questo non avviene da fonti esterne amo creare nuovi progetti e lanciare idee innovative.
Chi interpreti in Prophecy, un film evento italiano tratto da un manga, che uscirà a fine mese al cinema?
In Prophecy, al cinema il 24, 25 e 26 marzo, interpreto il personaggio di Manfredi, controverso business angel che ruba a due brillanti giovani il progetto di una start up che può prevedere l’andamento dei mercati finanziari. Manfredi è il villain della storia, agisce in modo subdolo senza etica e rispetto. Vive nel lusso e vuole esternare un’immagine di “successo”, “ricchezza” e “sfarzo”. Tutto questo, però, è la sua “maschera sociale” che mette per nascondere dolore, paura e una vita, in realtà, infelice. Il manga è stato magistralmente adattato ad una visione più “occidentale” dal produttore Andrea Sgaravatti e dal regista Jacopo Rondinelli. È una fusione tra commedia, dramma, problemi sociali, etnici, economici. È un film che ha l’obiettivo dell’intrattenimento ma contiene un forte messaggio “profetico”.
Qui sotto il trailer della serie Sky Original Gangs of Milano: Le nuove storie del Blocco.