Amanda Knox: Al via a Perugia le riprese della serie sul delitto Kercher, ma è già polemica
In Umbria si gira la serie di Hulu che racconterà il caso dell'omicidio di Meredith Kercher dal punto di vista di Amanda Knox, coinvolta in prima persona nel progetto. Per la sindaca di Perugia "un'opportunità che porterà un contributo economico alla città", ma la sorella di Meredith frena: "Non ne capiamo il senso".
A 17 anni dall'omicidio di Meredith Kercher, Perugia e altre località dell'Umbria diventano il set della serie di Hulu (servizio di video in streaming americano che fa capo alla Disney) che racconterà il caso di cronaca dal punto di vista di quella che è stata a lungo la principale sospettata, Amanda Knox. Quest'ultima ha il pieno controllo del progetto, essendone anche produttrice esecutiva insieme al premio Emmy Warren Littlefield (Fargo, The Handmaid's Tale) e a Monica Lewinsky, tra gli altri. Le riprese della serie, intitolata provvisoriamente Amanda. A coming of age horror - ma che si sta girando con il titolo di produzione Blue Moon - sono iniziate in questi giorni proprio a Orvieto e Perugia e si sposteranno prossimamente anche a Roma, come riportano i giornali locali dell'Umbria. L'avvio della produzione ha sollevato le prime polemiche, tanto più attuali considerato il precedente di un'altra recente serie basata su un fatto di cronaca, Qui non è Hollywood. La serie sul delitto di Avetrana nelle ultime settimane ha fatto parlare molto di sé dopo i timori espressi dal sindaco della cittadina pugliese e il conseguente cambio di titolo omettendo il nome della località. In questo caso, però, le cose stanno andando in modo diverso: la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi non solo ha autorizzato le riprese in città, ma ha anche dichiarato che la produzione ha sarà capace di "mettere in risalto la bellezza" del capoluogo umbro. Dall'altro lato, c'è chi storce il naso. In primis la sorella di Meredith, Stephanie Kercher, la quale ha dichiarato che "è difficile capire lo scopo di questa serie". Ma non è tutto: nelle ultime ore ha detto la sua anche Raffaele Sollecito, fidanzato di Amanda Knox all'epoca dell'omicidio e coimputato nei processi. E non è stato in silenzio neppure il legale di Patrick Lumumba, l'uomo accusato da Knox dell'omicidio che venne però definitivamente scagionato in seguito.
Amanda: La trama e la storia che ha ispirato la miniserie
Ma facciamo un passo indietro. La miniserie, ordinata ufficialmente dal servizio di video in streaming statunitense Hulu avrà 8 episodi ed è creata da KJ Steinberg, già produttrice di This Is Us e creatrice di Mistresses. Finora è stata diffusa soltanto una brevissima sinossi che recita: "Il progetto racconterà di come Knox sia stata ingiustamente condannata per l'omicidio della sua coinquilina Meredith Kercher e della sua odissea per liberarsi durata 16 anni". Al centro del racconto, quindi, non ci sarà probabilmente tanto l'omicidio di Meredith Kercher, la ragazza inglese uccisa a Perugia il 1°novembre 2007, ma troverà ampio spazio la storia della vita di Amanda. Come sappiamo, Knox fu prima condannata, poi assolta in appello e poi nuovamente condannata dalla Corte d'assise d'appello di Firenze, prima di essere definitivamente assolta dall'accusa di omicidio dalla Cassazione che ha annullato la sentenza di secondo grado.
Il cast della miniserie
A prestare il volto ad Amanda Knox ci sarà l'attrice Grace Van Patten (Nine Perfect Strangers, Tell me Lies). Al suo fianco, nei panni di Raffaele Sollecito, vedremo Giuseppe De Domenico (ZeroZeroZero). Sharon Horgan (Bad Sisters) interpreterà Edda Mellas, la madre disperata ma ottimista di Amanda, mentre la star di Waco: The Aftermath John Hoogenakker sarà il padre di Amanda. Altri attori italiani coinvolti sono Francesco Acquaroli (Dogman), interprete del pubblico ministero Giuliano Mignini, e Roberta Mattei (Non essere cattivo) che sarà Monica Napoleoni, l'ex capo della squadra omicidi della Questura di Perugia.
Le dichiarazioni della sindaca di Perugia, di Raffaele Sollecito e degli altri
La sindaca Vittoria Ferdinandi ha condiviso una lunga dichiarazione per spiegare perché ha deciso di concedere l'autorizzazione alle riprese. "So bene quanto sia stato ingiusto per Perugia dover subire l’alone di 'città del crimine' calato per anni su di noi attraverso un racconto forzato e distorto. Voglio per questo precisare e tranquillizzare i cittadini che la scelta di autorizzare le riprese è stata ponderata con attenzione, avendo chiesto e ricevuto rassicurazione della casa di produzione", ha precisato la prima cittadina. Stando alle parole di Ferdinandi, "i produttori hanno espresso in modo formale il loro intento di non filmare alcun aspetto legato al crimine [...] tenuto conto che il loro obiettivo è quello di mettere in risalto la bellezza della nostra città, i sogni e le speranze dei giovani studenti che provengono da tutto il mondo, l'ambientazione maestosa e l’iconico paesaggio che rende Perugia unica". "Si tratta di opportunità importanti che porteranno, nel mentre, un contributo economico alla città e al territorio considerata la presenza di quasi duecento addetti tra attori e maestranze, oltre all'auspicata visibilità e promozione internazionale", ha aggiunto la sindaca.
Ha dato la benedizione al progetto anche Raffaele Sollecito. L'ex fidanzato di Amanda Knox, intervistato da Adnkronos, ha detto che Amanda "ha diritto a raccontare la propria vita vissuta dentro una grande tragedia". Ciononostante, ha precisato, è in trattativa con la produzione della serie per supervisionare la sua immagine. "Ma sono sicuro che la mia immagine verrà trattata bene, visto che c'è Amanda non ho dubbi. Mi fido di lei e del suo giudizio su di me, anche perché lo conosco già", ha aggiunto.
Non sono dello stesso avviso la sorella di Meredith e l'avvocato di Patrick Lumumba, l'uomo accusato da Knox dell'omicidio che venne però definitivamente scagionato dopo aver trascorso in carcere 14 giorni. Parlando con il Guardian, Stephanie Kercher ha detto che "la forza e l'amore di Meredith rimangono forti dopo 17 anni" e che "porterà per sempre con sé un'eredità duratura di amicizia e gentilezza che nessun media potrà cambiare", pur trovando "difficile capire il senso della serie". Carlo Pacelli, avvocato di Patrick Lumumba, su La Nazione ha invece puntato il dito contro Knox che non avrebbe risarcito il suo assistito, neanche dopo la condanna per calunnia recentemente confermata anche dalla Corte d’assise d'appello di Firenze. "Rilevo che nonostante questa tragica vicenda l'abbia portata a scrivere già due libri e, adesso appunto, a girare una fiction, ad oggi la Knox non ha risarcito nemmeno un euro del danno prodotto al mio assistito", ha tuonato il legale. Per l'Italia, infatti, la 37enne americana risulta nullatenente e incapace di risarcire il danno a Lumumba.