20 anni di Lost, la serie tv che ci ha cambiato la vita
Il 22 settembre 2004 su ABC andava in onda il primo episodio del mistery drama diventato uno dei capisaldi della tv americana: il co-creatore Damon Lindelof ha ricordato lo show con parole toccanti (che potrebbero essere anche le nostre).

Gli appassionati di serie tv non possono che essere d'accordo: c'è un prima e un dopo Lost, il mistery drama che vent'anni fa ha cambiato il modo di raccontare una storia in televisione e il modo in cui gli spettatori la vedono, la televisione. Il 22 settembre 2004 negli Stati Uniti, su ABC, andava in onda l'episodio pilota di una serie sembrata fin da subito rivoluzionaria, soprattutto per sceneggiatura e analisi dei personaggi. Lost è stata l'emblema di cosa significava amare le serie tv nei primi anni 2000: aspettare l'episodio settimanale, commentarlo sui forum (i social media erano ancora lontani), spesso scaricarlo (ammettiamolo) a notte fonda anche in modi poco regolari per l'ansia degli spoiler. C'è tutta una poetica legata a Lost che solo chi ha vissuto quegli anni può capire. Ed è la ragione per cui rimane un'esperienza irripetibile e rivedere la serie adesso non ha lo stesso sapore. Per tutti questi motivi è impossibile non emozionarsi leggendo le parole che Damon Lindelof, che ha ideato Lost insieme a J.J. Abrams e a Jeffrey Lieber e poi l'ha portata al successo con Carlton Cuse, ha dedicato alla serie in occasione del ventesimo anniversario. Lindelof ha scritto su Instagram che Lost gli ha cambiato la vita e la carriera. E dopo vent'anni possiamo dire, con cognizione di causa, che ha cambiato anche la nostra.
Le parole di Damon Lindelof per i 20 anni di Lost
Lindelof ha sottolineato il percorso fatto, tra alti e bassi e la paura di fallire. L'ex showrunner ha esordito ricordando gli inizi:
"Avevo appena compiuto 31 anni e, nonostante avessi già superato i miei sogni più folli, ero assolutamente terrorizzato all'idea che stessi andando incontro allo stesso destino dell'Oceanic 815, spezzandomi a metà del volo, crollando e bruciando di fronte a 19 milioni di persone. Per i successivi sei anni, ho fatto tutto il necessario per rimanere in cielo. Quando è tutto finito, mi sono sentito incredibilmente orgoglioso per quello che abbiamo fatto insieme, tuttavia ero ossessionato nel cercare le critiche più dure allo show. In un certo senso, leggere che ero un bugiardo, una frode, un dilettante in qualche modo sembrava… Vero?"
L'autore ha poi ammesso di aver sicuramente fatto degli errori (fu accusato di aver favorito un ambiente tossico sul set assumendo atteggiamenti razzisti) e di aver chiesto scusa:
"Ricordo di aver commesso degli errori. Molti errori. E ricordo di aver ferito le persone. Stavo soffrendo e quella era la mia giustificazione per aver ignorato la sofferenze degli altri, anche se ero io che la stavo causando. Negli anni successivi ho chiesto scusa. Le scuse non sono autentiche senza assumersi le responsabilità, quindi è quello che ho cercato di fare".
Poi Lindelof ha scritto quella che è una vera e propria dichiarazione d'amore al suo show che chi è stato un grande fan di Lost non può che condividere:
"Una delle battute più iconiche dello show è quando Jack Shepard urla: 'Dobbiamo tornare indietro!'. E io lo faccio. Sempre. LOST è la mia costante... paradossalmente l'amore del mio amore e quello che mi è sfuggito. Ma Jack dice anche qualcos'altro. Cercando un lato positivo nelle spaventose conseguenze dell'incidente, vede un'opportunità per una tabula rasa. "Dovremmo essere in grado di ricominciare", dice. Quindi sì, certo che devo tornare indietro, ma questo non significa che non posso continuare ad andare avanti. Ora sono un marito. Un padre. Un adulto. Sono grato per il percorso che mi ha portato qui. Un percorso attraverso un'isola strana e meravigliosa. Un percorso che sto ancora percorrendo molto. Buon ventesimo anniversario, LOST. Sei stato l'uomo di fede per il mio uomo di scienza. La Penny per il mio Desmond. Il vivere insieme per il mio morire da solo. Soprattutto, sei stato la luce per il mio buio. E ti amerò sempre e per sempre".
Il successo di Lost
Lost debutta su ABC con 18 milioni di spettatori e, insieme a Desperate Housewives e a Grey's Anatomy che iniziano lo stesso anno, rende la stagione 2004/2005 una delle più memorabili per la rete. La storia, che nella mente del capo di ABC Loyd Braun doveva essere una sorta di "Cast Away: La serie", si arricchisce dell'elemento mistery. Tutto inizia quando il volo Oceanic 815 decollato da Sydney e diretto a Los Angeles precipita su una misteriosa isola. La serie diventa immediatamente un successo che piace sia al pubblico internazionale che alla critica e, negli anni, riceve diversi riconoscimenti tra cui l'Emmy per la miglior serie drammatica nel 2005, il Golden Globe nella stessa categoria nel 2006, lo Screen Actors Guild Award per il miglior cast in una serie drammatica e il Writers Guild of America Award per la miglior sceneggiatura televisiva.
Il punto di forza è proprio la sceneggiatura, con episodi dedicati ai singoli personaggi (un meccanismo poi preso in prestito da tante altre serie tv negli anni successivi) e tecniche narrative come i flashback, i flashforward e gli innovativi flashsideway (cioè mostrare "cosa sarebbe successo se...") per movimentare il racconto. Ma ciò che ha poi reso Lost un fenomeno culturale è stata la sua community. Tanti i temi presenti nella serie su cui i fan hanno intavolato, settimana dopo settimana, centinaia di discussioni: tra questi il rapporto tra fede e scienza, tra destino e libero arbitrio, i famosi plot twist sempre interpretabili e una sequenza di numeri (4 8 15 16 23 42) rimasta nei ricordi di tutti. Lost ci ha regalato modi di dire e tormentoni come, appunto, "We have to go back", ma anche l'episodio natalizio più anticonvenzionale e bello di sempre, il quinto della stagione 4 intitolato "La costante". È stata una delle prime serie tv a essere trasmessa in Italia, su Sky, quasi in contemporanea con gli Stati Uniti (accadde per la sesta e ultima stagione) e la prima ad avere degli episodi speciali disponibili solo sul web. E, infine, come succede spesso alla serie più amate, ci ha dato un finale controverso che non tutti hanno apprezzato. Ma, come ha detto Lindelof, dovevamo solo andare avanti. Fino alla prossima serie tv che ci avrebbe tolto il sonno.