Un viaggio chiamato amore, film diretto da Michele Placido, racconta la travagliata relazione tra Sibilla Aleramo (Laura Morante), scrittrice, e Dino Campana (Stefano Accorsi), poeta. Lei è una donna estremamente acculturata e attraente, che ha difeso la sua indipendenza senza mai abbassare la testa. Prigioniera di un matrimonio infelice con Ulderico (Dario Bandiera), un uomo rude e violento, decide di abbandonare il tetto coniugale e il figlio. Desiderosa di ricostruirsi una vita a Firenze, sembra lontana anni luce dal suo passato. Sul versante economico, tuttavia, le cose non vanno benissimo, tanto che deve accettare di scrivere articoli meno impegnati di quanto vorrebbe.
Oltre a lavorare, frequenta i salotti intellettuali e ha delle brevi relazioni. Tutto cambia nel 1916, quando conosce Dino Campana, con cui inizia a scambiarsi delle meravigliose lettere. Quando i due decidono di incontrarsi, tra loro esplode una forte passione che li legherà e, al tempo stesso, li farà dannare...
"Pur evitando possibili goffaggini, Placido non ci dice nulla di nuovo né sulla poesia, né sull'amore. E se Laura Morante è una Venere Callipigia costretta a piangere dalla prima all'ultima scena, quella di Accorsi appare una scelta perdente in partenza: bravo in tanti altri film, qui l'attore si limita a tenere gli occhi perennemente sgranati senza farvi balenare un guizzo di follia". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 5 settembre 2002)"Placido rischia molto, qualcosa trova, qualcosa gli sfugge. Trova una musica che riesce a passare, anche nella stessa sequenza, da una comoda e piacevole serenità a un'inquietudine dubbiosa, slegata e ispida. Trova una luce (di Luca Bigazzi) che perde colori e aura, si fa livida e vuota, si scurisce fino al nero finale. Trova il posto giusto per le parole della Aleramo e i versi di Campana. Quello che ci sembra non sono due attori che sappiano reggere il peso di così poderosi compiti. Accorsi, l'attore più richiesto che abbiamo, dev'essere Campana, 'il più grande poeta che abbiamo', come lo definì Emilio Cecchi. Laura Morante, l'attrice più richiesta che abbiamo, dev'essere la misteriosa Sibilla. Lottano, non sempre ci riescono". (Bruno Fornaia, 'Film tv', 10 settembre 2002)
Nel 2002 è stato presentato al Festival di Venezia, dove ha vinto la Coppa Volpi. L'anno successivo ha ricevuto anche una candidatura ai David di Donatello e quattro nomination ai Nastri d'Argento.
Il film è basato sullo scambio epistolare tra Sibilla Aleramo e Dino Campana.
Inizialmente era stata considerata Licia Maglietta per il ruolo di Sibilla Aleramo.
Attore | Ruolo |
---|---|
Laura Morante | Sibilla |
Stefano Accorsi | Dino Campana |
Alessandro Haber | Andrea |
Galatea Ranzi | Leonetta |
Diego Ribon | Emilio |
Dario Bandiera | Ulderico |
Consuelo Ciatti | Madre di Rina |
Emiliano Coltorti | Sebastiano |
Andrea Coppola | Padre di Rina |
Marit Nissen | Karin |
Paco Reconti | Amedeo |
Katy Louise Saunders | Rina |
Teresa Ricci | Fanny Campana |
Vittorio Franceschi | Giovanni Campana |
Michele Melega | Papini |
Ecco tutti i premi e nomination Festival di Venezia 2002
Ecco tutti i premi e nomination David di Donatello 2003
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 2003