A Napoli vengono assassinati Salvatore Ruotolo e sua moglie. I corpi esanimi degli uccisi vengono trovati in luoghi diversi. Poiché si tratta evidentemente di un delitto ascrivibile alla camorra, l'omertà e la paura sono un serio ostacolo al procedere delle indagini iniziate dalle autorità. Le indagini vengono affidate a un giovane e coraggioso magistrato, Antonio Spicacci che, partendo da un indizio scoperto casualmente, tenta di ricostruire la storia del duplice omicidio. La matassa che Spicacci deve sbrogliare è intricatissima. Gli indiziati sono molti, e tra questi ci sono persone all'apparenza insospettabili. Deciso ad andare sino in fondo, Spicacci mantiene tutti i sospettati in stato di arresto, provocando il malcontento dell'opinione pubblica, ma di fronte alla resistenza passiva che incontra ovunque, anche tra i collaboratori e i familiari, il magistrato si sente scoraggiato e sta per rinunziare all'impresa. All'improvviso però un fatto nuovo, la morte di un innocente, ravviva in lui la coscienza della propria responsabilità. Egli proseguirà le indagini, senza riguardi, a costo di mettere in stato di arresto tutta la città.
"E' un'opera cinematografica assai pregevole: abile regia, efficace interpretazione, esatta ricostruzione dell'ambiente." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 32, 1952)"(...) I pregi (...) si compendiano nella onestà della narrazione, nella modesta ma esatta posizione ideologica, nel rilievo abbastanza netto di alcune figure (soprattutto di quelle minori), nella 'rievocazione' storica e ambientale accuratissima, nella acutezza di cui il regista dà prova tentando di armonizzare figure e ambienti in una composizione unitaria, sì che le prime giustificano i secondi e viceversa. I difetti si possono riassumere nella (relativa) superficialità del film, in quel non andare mai a fondo di nessuna situazione e di nessun problema (...). A ciò occorre che si aggiunga pure la persistenza di certe debolezze (o meglio, di certe manie) narrative che Zampa rivelò sin dal primo film e che sanno di meccanico e di gratuito." (Fernaldo Di Giammatteo, 'Rassegna del Film', 7, ottobre 1952)
- NASTRO D'ARGENTO 1953 PER "IL COMPLESSO DEGLI ELEMENTI CHE HANNO CONTRIBUITO ALL' ATTENDIBILE EVOCAZIONE DI UN'EPOCA E DI UNA SOCIETA'".- COPPA D'ARGENTO AL FESTIVAL DI BERLINO 1953.
Attore | Ruolo |
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Amedeo Nazzari | Giudice Antonio Spicacci |
Silvana Pampanini | Liliana Ferrari |
Paolo Stoppa | Il Delegato Perrone |
Mariella Lotti | Elena Spicacci |
Franco Interlenghi | Luigi Esposito |
Irène Galter | Nunziata |
Dante Maggio | Armando Capezzuto |
Eduardo Ciannelli | Capo della malavita |
Bella Starace Sainati | Amalia Tortorella |
Tina Pica | Padrona del ristorante |
Gualtiero Tumiati | Consigliere Capo |
Turi Pandolfini | Don Filippetti |
Vittoria Crispo | Inquilina |
Tina Castigliana | La tenutaria |
Vittorio André | Spinelli |
Agostino Salvietti | Salvatore |
Mimì Ferrari | Cantante |
Lina Crispo | Maria |
Rino Genovese | Mimì |
Nino Vingelli | Pasqualino '17 |
Franca Tamantini | Carmela |
Mario Passante | De Nicola |
Ugo D'Alessio | Gennarino |
Salvatore Cafiero | Mezzerecchia |
Nicola Puthod | Contursi |
Vittoria Donato | Una danzatrice |
Viviane Vallée | Adelina Leonardi |
Carlo Pisacane | Don Rosario |
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1953