Il dott. Bonaccorsi, primario di un ospedale neuropsichiatrico, ricerca da anni il virus della follia convinto com'è che la demenza sia una malattia che, una volta scovato nel sangue il "puntino nero" che le dà origine, è possibile combattere e vincere. In realtà, il dottore è ossessionato dall'idea d'essere pazzo sia per il molto tempo passato a contatto con i malati, sia per eventuali "tare" di famiglia: suo padre è morto suicida e la sorella è ricoverata nello stesso manicomio. Quando crede di avere dimostrata la propria tesi, l'affermazione e prova contraria gli viene sbattuta in faccia da Anna, una giovane dottoressa giunta da poco come a "praticante". I rapporti con le varie Gianna, Carla, Bianca e Francesca (moglie del direttore) non gli impediscono di tentare la conquista anche di Anna. Le crisi del Bonaccorsi aumentano dopo il tentato suicidio di Gianna e quello riuscito di Francesca. Allontanatosi dall'ospedale, il medico scopre che la società degli anni 30 è globalmente pazza della pazzia fascista.
Dècor, luci e commento musicale impreziosiscono ulteriormente la confezione, che appare del tutto inadeguata all'argomento del racconto. Curiosa l'eterogeneità del cast, nel complesso efficace (P.Mereghetti - Dizionario dei film)
REVISIONE MINITERO OTTOBRE 1998 - SPECIALE PER LA TV
ROM DI MARIO TOBINO
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1976