La violenza, certi passaggi di misogina ostentata, certa spudoratezza paracula del pensiero e delle immagini, come nei riferimenti al nazismo: ma non ci si deve fernare a questa superficie, e non cogliere come questo sia un film che porta alle estreme conseguenze quello che si può tranquillamente definire il cammino di autoanalisi di un regista geniale, sregolato, pazzo e tormentato. Nel personaggio di Matt Dillon, il danese mette il peggio di sé, per farsi giudicare e condannare dal suo Virgilio e da noi spettatori, in cerca di redenzione. È autoindulgente, ruffiano, furbetto, Lars Von Trier? Certamente. Ma è anche fragile, sincero, intelligente. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
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Attore | Ruolo |
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Matt Dillon | Jack |
Bruno Ganz | Verge |
Uma Thurman | Lady 1 |
Siobhan Fallon | Lady 2 |
Sofie Gråbøl | Lady 3 |
Riley Keough | Simple |
Jeremy Davies | Al |
Ed Speleers | Ed |
David Bailie | S.P. |
Yu Ji-Tae | Man 2 |