L'Ombra di Stalin, il film diretto da Agnieszka Holland, si svolge nel 1933 e vede protagonista Gareth Jones (James Norton), un giovane giornalista gallese.
Jones, uomo molto ambizioso e di grande talento, è diventato famoso per essere stato il primo giornalista straniero a intervistare Hitler. Interessato ai grandi fenomeni politici e sociali del suo tempo, decide di approfondire la questione sovietica incontrando Stalin.
Una volta arrivato a Mosca, lo accoglie la collega britannica Ada Brooks (Vanessa Kirby) che vive lì. Confrontandosi con lei scopre le verità nascoste sotto la grande utopia dell’Unione Sovietica.
Dietro la ricchezza del regime ci sono milioni di persone che muoiono di fame in Ucraina. Gareth decide allora di infiltrarsi per vedere con i suoi occhi quello che sta realmente succedendo. Stalin finanzia il suo impero e la propaganda vendendo il grano ucraino all’estero e lasciando il paese in preda alla carestia.
Il giornalista torna a Londra deciso a scrivere un articolo di denuncia ma ben presto si dovrà scontrare con i sostenitori della propaganda sovietica e il suo articolo sarà smentito. Tra i maggiori sostenitori del regime staliniano c’è Walter Duranty (Peter Sarsgaard), giornalista statunitense vincitore del Premio Pulitzer. Gareth non si arrende, sfida gli ostacoli e le minacce di morte in nome della verità.
Sulla sua strada incontrerà un giovane George Orwell (Joseph Mawle), che ispirato dalle parole del giornalista gallese, scriverà il suo capolavoro: La fattoria degli animali.
Quello di L'Ombra di Stalin (Mr. Jones) non è nemmeno un cinema che si limita a essere illustrativo: appartiene più a quel tipo di cinema che s’illude, forte della storia su cui si basa e del tema che va toccare, di poter fare un balzo, salire di livello, e inventarsi una profondità lavorando in maniera virtuosa (reale o presunta che sia) sulla forma e sulla costruzione narrativa. E che invece, proprio perché tanto concentrato sulla forma, quella profondità fatica a raggiungerla.
Lo sguardo di Agnieszka Holland rimane sempre sulla superficie delle cose e dei personaggi, la macchina a mano si agita in maniera frenetica e non giustificata nemmeno da un copione che, della storia di Jones, vuole fare un thriller storico, un film vicino a certi canoni dello spionaggio (idea di per sé non male), e che a partire da quella vicenda storica parte per suggerire riflessioni assai contemporanee sul giornalismo, la libertà di stampa, la politica nazionale e internazionale di ieri e di oggi (quando si parla della Germania nazista, sembra ci si riferisca a molte situazioni attuali). (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Ispirato alla vere vicende del giornalista gallese Gareth Jones, che pubblicò per la prima volta nel mondo occidentale degli articoli firmandoli di persona, in cui denunciava senza mezzi termini l'esistenza della carestia sovietica del 1932-1933.
La fattoria degli animali, il romanzo di George Orwell ispirato alle pubblicazioni di Gareth Jones, è stato pubblicato per la prima volta il 17 agosto 1945. Secondo Orwell, il libro riflette sugli eventi che portarono alla Rivoluzione Russa e successivamente all'era staliniana dell'Unione Sovietica.
Presentato in anteprima mondiale in concorso al Festival internazionale del cinema di Berlino 2019.
Attore | Ruolo |
---|---|
James Norton | Gareth Jones |
Vanessa Kirby | Ada Brooks |
Peter Sarsgaard | Walter Duranty |
Joseph Mawle | George Orwell |
Kenneth Cranham | Lloyd George |
Celyn Jones | Matthew |
Krzysztof Pieczynski | Maxim Litvinov |
Beata Pozniak | Rhea Clyman |
Fenella Woolgar | Miss Stevenson |
Martin Bishop | Sir Ernest Bennet |
Michalina Olszanska | Yulia |