Interno berlinese, film diretto da Liliana Cavani, narra la tragica esperienza amorosa di Louise von Hollendorf (Gudrun Landgrebe), moglie di Heinz (Kevin McNally), un importante diplomatico della città di Berlino durante la Seconda guerra mondiale. La giovane Louise, annoiata dalla vita coniugale, inizia a seguire un corso di disegno dove conosce Mitsuko Matsugae (Mio Takaki), l’affascinante e misteriosa figlia dell’ambasciatore giapponese.
Ben presto la tedesca cede alla seduzione della straniera e le due donne danno inizio a una passionale e intensa relazione, fatta di incontro clandestini e una grande intesa sessuale. Heinz non ci mette molto a capire che la moglie gli sta tenendo qualcosa di nascosto: le frequenti visite di Mitsuko in casa sono inequivocabili. Tuttavia l’uomo preferisce tollerare la situazione, finendo anch’esso nella seducente rete della giapponese.
Intanto il regime nazista continua la propria campagna moralizzatrice: il capo della polizia Wolf Von Hollendorf (Hanns Zischler) sfrutta la casa del parente Heinz per invitare lì il generale Von Heinden e accusarlo di omosessualità. Intuendo il pericolo che incombe sulla propria carriera, Heinz decide di nascondere in ogni modo la relazione della moglie con Mitsuko, ma forse ormai è troppo tardi...
"'Interno berlinese' è un'opera di eccezionale eleganza; alta professionalità, insolita capacità di narrare. Superiori a ogni elogio, Dante Spinotti (fotografia), Luciano Riccen (scenografia), Jusaburo Tsujimura (costumi). Signorilità formale appena scalfita da inspiegabili stonature: inverosimiglianze narrative (l'alcova dell'hotel Leipzig, lo scoop scandalistico in regime nazista), inadeguatezze interpretative (McNally fa troppo pensare a Dirk Bogarde, la tiepida Mio giustifica ossessioni di questo calibro?), l'invadente e tronfia colonna sonora di Pino Donaggio. Film bello, non deturpato dalle esecrabili incursioni nel sensazionale che la Cavani si concede altrove, ma stranamente distaccato, quasi gelido (tranne che nelle ricorrenti accensioni erotiche della coppia lesbica). La stilizzazione sacrale si decanta in una ieraticità-etichetta di superficie: il quartetto si muove in un suggestivo rapporto con l'ambiente (interni), ma il dramma che vive è a una dimensione. senza misteri né vertigini. 'Interno berlinese' è così soprattutto illustrazione preziosa, intrattenimento raffinato su un itinerario immorale di trasgressioni e anomalie. Gli arriderà probabilmente quel favore del pubblico internazionale sulla cui misura è confezionato." (Luigi Bini, 'Attualità Cinematografiche')
La storia si basa sul romanzo La croce buddista dello scrittore giapponese Junichiro Tanizaki.
Il film vinse un Ciak d’oro nel 1986 per la migliore fotografia a Dante Spinotti.
Attore | Ruolo |
---|---|
Gudrun Landgrebe | Louise Von Hollendor |
Kevin McNally | Heinz Von Hollendorf |
Mio Takaki | Mitsuko Matsugae |
Hanns Zischler | Wolf Von Hollendorf |
Massimo Girotti | Werner Von Heiden |
Edward Farrelly | Bernard |
Peter Daniel | Edmund Meyer |
William Berger | Il Professore |
Andrea Prodan | Joseph Benno |
Philippe Leroy | Herbert Gessier |
Claudio Lorimer | Otto Bhuler |
John Steiner | Oskar Engelhart |
Tonoko Tanaka | Ume |
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