TRAMA FRENCH CONNECTION
French Connection, film diretto da Cédric Jimenez, è ambientato in Francia durante gli anni Settanta.
La città di Marsiglia è sotto scacco di una feroce gang che compra morfina dalla Turchia, la trasforma in eroina e la esporta negli States con il nome di La French. I narcotrafficanti, comandati dal brutale Gaètan Tany Zampa (Gilles Lellouche), non esitano inoltre ad aumentare i loro guadagni illeciti con estorsioni e rapine.
Per investigare sull'organizzazione criminale viene inviato a Marsiglia Pierre Michel (Jean Dujardin), un tempo giudice del tribunale minorile e ora trasferito nell'unità anticrimine. Il magistrato, che agisce con prudenza e determinazione, si rende presto conto che le indagini sono molti difficili da portare avanti, anche a causa delle infiltrazioni mafiose all'interno della polizia.
Grazie a una pista fornitagli da alcuni suoi informatori, Michel riesce ad arrestare Charles Perretti, il chimico che aveva prodotto eroina per Tany, ma questo si rifiuta di fornire alcuna informazione. Dopo che la banda La French uccide tutti gli informatori del giudice, Michel prende in mano la situazione arrestando tutti i responsabili. Sentendosi in pericolo, Le Fou (Benoît Magimel), uno degli scagnozzi di Tany, abbandona la gang, scatenando una sanguinaria faida con il boss. Michel dovrà agire con molta astuzia per portare a termine la sua lotta contro il crimine...
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CRITICA DI FRENCH CONNECTION
French Connection è un solido film di genere, non privo di una certa eleganza sfacciata e beffarda. La sua forza è tutta lì, nel taglio sartoriale di una regia capace di trascinare quando serve, di ricostruire un periodo storico senza risultare posticcio o troppo "in costume". Una ricostruzione che passa da costumi, scenografie e le oramai immancabili, tante sigarette che bastano a far da macchina del tempo; ma anche per una serie di volti azzeccatissimi che bucano lo schermo, dal cattivo Gilles Lellouche a comprimari di lusso come Guillaume Gouix, Bruno Todeschini e un Benoît Magimel quasi irriconoscibile. (Federico Gironi)
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