Femme Fatale, film diretto da Brian De Palma, segue le vicende di Laure Ash (Rebecca Romijn), abile, esperta ed affascinante ladra. La storia prende il via nel 2001 in Francia: al Festival di Cannes sfilano sul red carpet le star del cinema, tra cui la modella Veronica (Rie Rasmussen), vestita unicamente da un preziosissimo gioiello a forma di serpente, fatto di oro e diamanti. Fingendosi una fotoreporter, Laure riesce a entrare e a sedurre la vip a cui ha intenzione di rubare il prezioso abito. Tuttavia qualcosa va storto e la ladra si trova costretta a scappare con la refurtiva, lasciando i complici Black Tie (Eriq Ebouaney) e Racine in balia della polizia.
Passano sette anni, durante i quali Laure ha assunto l’identità di Lily - una parigina a lei perfettamente identica, suicidatasi dopo la morte del marito e del figlio - e si è trasferita negli Stati Uniti, dove si è sposata con il ricco diplomatico Bruce Watts (Peter Coyote). Durante un viaggio col marito a Parigi, la donna viene fotografata dal paparazzo Nicolas Bardo (Antonio Banderas): l’immagine arriva all’attenzione di Black Tie, da poco uscito di prigione per la rapina di sette anni prima. Per Laure è arrivato finalmente il momento di fare i conti col passato...
"De Palma ha una passione viva, documentata, erotica, per il cinema, per il fascino del vedere-sentire, per frammenti di Hitchcock e Truffaut, per il mezzobusto di Veronica Lake e per parole 'femme fatale' (ovvero dark lady, ma giocando con le rifrazioni francesi del noir e della critica che lo inventò) e tutto il resto. Questo è il film che parla di De Palma, autore originale e unico proprio in virtù della sua 'inautenticità'. La storia? Si vede, si sente e si gode". (Silvio Danese, 'La Nazione', 22 novembre 2002) "Partire dalla platea in questo insinuante thriller di De Palma è come viaggiare nell'ottovolante di un cinema che non si sa dove atterrerà, ma sa tenere la cinepresa sempre al posto giusto. (...) Si tratta di un divertimento cinofile, non a senso unico, impastato di paura, in cui De Palma, dopo la parentesi su Marte, riprende a divertirsi col suo maestro Hitchcock, confermandosi uno dei pochi cineasti di oggi innamorati del 'mezzo' cinema, grimaldello per entrare in zone oscure della personalità e dichiarare la prepotenza surreale delle immagini, impari alla macchinosità del complotto e dei dialoghi". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 23 novembre 2002) "Un soggetto con risonanze metafisiche alla Kieslowski è declinato in chiave thriller da Brian De Palma, che non esita a banalizzarlo facendo di 'Femme fatale' una compilation - ai limiti della parodia - di tutto il proprio cinema precedente; nonché di quello hitchcockiano, come sua abitudine. De Palma è bravo, bravissimo a muovere la macchina da presa; non lo scopriamo oggi; però è sorprendente vedere come la più complicata delle scene diventi fluida e naturale quando è girata da lui". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 24 novembre 2002)"Sospeso fra le consuete rivisitazioni di 'Vertigo' e le atmosfere oniriche di 'Mulholland Drive', 'Femme Fatale' fa risorgere la sua protagonista come in un incubo e ci trascina in un mondo di inganni e inseguimenti fino alla scena intima ed erotica ambientata nella bettola (...) Accecato dal puro piacere visivo, De Palma dimentica, più del solito, di regalarci qualcosa di coerente pur nello svolgimento folle. E così i pezzi del raccontano volano qua e là, Banderas è incerto, i virtuosismi di regia risultano frammenti bellissimi che galleggiano nel vuoto. Ma l'oscuro film, a ben guardare, suggerisce spaventi più intensi di quelli evocati da tanto cinema standard". (Piera Detassis, 'Panorama', 28 novembre 2002)
Il film fu presentato fuori concorso al Festival di Cannes nel 2002.
Il regista Brian De Palma non riusciva a trovare la ragazza giusta per il ruolo di Veronica. Fu proprio Rebecca Romijn a convincerlo a scritturare la sua amica e modella danese Rie Rasmussen.
Il film proiettato durante le scene ambientate nel Festival di Cannes è Estovest - Amore libertà (1999). Il vero regista Régis Wargnier e l'attrice Sandrine Bonnaire interpretano se stessi.