Daylight - Trappola nel tunnel, film diretto da Rob Cohen, vede protagonista Kit Latura (Sylvester Stallone), ex paramedico dell’Emergency Medical Service, ora tassista. Un giorno, a seguito di un incidente stradale nella galleria che collega l'isola di Manhattan al New Jersey, avviene un’esplosione di gas tossici che imprigiona i sopravvissuti nel tunnel, proprio nei pressi del fiume Hudson. Visto che i soccorsi tardano a intervenire, Kit decide di entrare in azione perché è convinto di poter trovare una via d'uscita. Comincia una sfida contro il tempo per mettere in salvo le persone intrappolate. Così l’uomo passa per i condotti di aerazione e raggiunge il tunnel sotterraneo, dove trova dodici superstiti. Improvvisamente, però, la galleria crolla e l'acqua del fiume comincia a entrare e ad allagare l’ambiente. Mentre Kit decide di utilizzare degli esplosivi per tentare di frenare l’allagamento, il poliziotto George Tyrell (Stan Shaw) resta gravemente ferito nell’intento di aiutarlo. La svolta sembra arrivare quando Latura riesce a trovare finalmente un passaggio per uscire attraversando la stanza dove si riposavano gli operai mentre stavano costruendo il tunnel. Ma qualcosa va storto e Kit deve trovare ancora una volta un nuovo modo di fuggire da quell'inferno. Riuscirà l'ex paramedico a salvare tutti quanti?
Disponibile ora. Entra in NOW!Anche se i personaggi di grana grossa servono male le ambizioni dello script, il regista Rob Cohen (Dragonheart) possiede un gran senso visivo e non spreca un'inquadratura. Basterebbe la scena che vede Stallone introdursi nel tunnel superando cinque enormi ventilatori, gioiello di suspence e grandiosità, a garantirgli l'Oscar per l'azione (se esistesse). Ma anche la fine dello pseudo-Fogar, rubata al Pozzo e il pendolo di Poe, o certe scene visionarie (come quella colonna d'aria che, catapulta la bella di turno fra i vivi, come dire dall'Inferno al Paradiso) testimoniano una finezza insolita. Stallone rischia come sempre la pelle, ma stavolta il regista gli ruba la scena. Sarà l'inizio del tramonto o l'alba di una nuova era? (Il Messaggero, Fabio Farzetti, 24/12/96) In attesa che il nuovo presidente dell'Ente Cinema Gillo Pontecorvo compia il miracolo (sarà possibile?) di rilanciare Cinecittà, ci sarebbe da essere grati a Sylvester Stallone per aver rinverdito i fasti dei nostri gloriosi stabilimenti, ormai adibiti soprattutto a lavorazioni televisive. (La Stampa, Alessandra Levantesi, 24/12/96) "Spettacolare kolossal catastrofico con targa Usa, anche se girato a Cinecittà, banalissimo quando mette a confronto le personalità dei protagonisti, ma davvero eccitante in almeno un paio di sequenze. Una su tutte, quando Sly passa indenne attraverso cinque mastodontici ventilatori. Certo, non è Laurence Olivier, ma che importa: mica deve recitare l'Amleto". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 19 ottobre 2001)
Il film ha ricevuto una candidatura al Premio Oscar per il miglior montaggio sonoro (1997).
Uno dei motivi per cui Sylvester Stallone ha accettato di recitare in questo film è stato per superare la sua paura degli spazi ristretti. Aveva accettato di apparire in Cliffhanger - L'ultima sfida (1993) per superare quella dell'altezza.
Rob Cohen inizialmente voleva Nicolas Cage per la parte di Kit Latura, ma i dirigenti della Universal pensarono che Sylvester Stallone fosse più redditizio dal punto di vista commerciale.
Attore | Ruolo |
---|---|
Sylvester Stallone | Kit Latura |
Stan Shaw | George Tyrrell |
Karen Young | Sara Crighton |
Dan Hedaya | Frank Kraft |
Viggo Mortensen | Roy Nord |
Jay O. Sanders | Steven Crighton |
Amy Brenneman | Madelyne Thompson |
Ecco tutti i premi e nomination Oscar 1997