Danni collaterali è un film del 2002 diretto da Andrew Davis.
Il Capitano dei Vigili del Fuoco Gordon Brewer (Arnold Schwarzenegger) è il prototipo dell’americano felice: padre e marito modello, ha un lavoro che lo appaga e una vita serena a Los Angeles. Un giorno, però, il suo mondo viene bruscamente distrutto dall’esplosione di una bomba. Gordon Brewer perde improvvisamente moglie e figlio in un attentato terroristico ai danni di un convoglio composto da agenti della CIA e ufficiali colombiani.
Le prime indagini rivelano che la moglie e il figlio di Brewer, insieme alle altre vittime dell’esplosione, sono i “danni collaterali” di un intricato complotto terroristico volto a incrinare i rapporti tra Usa e Colombia.
Responsabile di questo disegno criminale è un terrorista colombiano conosciuto come “El Lobo” (Cliff Curtis), deciso a liberare il suo paese dalle ingerenze statunitensi. La polizia ritiene che dietro lo pseudonimo di El Lobo si celi il terrorista Claudio Perrini e che proprio lui abbia materialmente provocato l’esplosione in cui Brewer ha perso la sua famiglia.
Irritato dalle inconcludenti indagini ufficiali, Gordon Brewer decide di farsi giustizia da solo e s’introduce clandestinamente nello stato sudamericano per vendicarsi.
Brewer inizia così un pericoloso viaggio nella giungla colombiana, durante il quale conoscerà corruzione, narcotraffico e incomprensibili strategie governative. Dopo aver raggiunto la zona controllata dai guerriglieri, Brewer semina scompiglio nell’organizzazione terroristica causando diverse esplosioni.
Quando finalmente riesce a infiltrarsi nel campo base di El Lobo, Brewer nasconde una bomba a mano nell’edificio in cui si trova il terrorista. Improvvisamente Brewer scorge vicino a El Lobo una donna con un bambino e, nel tentativo di salvarli, rivela a tutti la presenza della bomba.
Brewer viene catturato dai guerriglieri e detenuto nel quartier generale di El Lobo. Qui scopre che la donna che ha salvato è Selena (Francesca Neri), la moglie del terrorista.
Selena racconta a Brewer che Claudio ha deciso di unirsi ai guerriglieri dopo aver perso una figlia durante un attacco dei soldati colombiani supportati da militari statunitensi. Il bambino che Brewer ha salvato perse i genitori in quell’attacco e così è stato successivamente adottato da Selena e Claudio.
Selena si mostra riconoscente nei confronti di Brewer e cerca di aiutarlo a fuggire ma in quel momento la Cia piomba nel campo sterminando i guerriglieri e favorendo la fuga di Brewer con Selena e il bambino. Ma la caccia all’uomo di Brewer non è ancora finita: El Lobo è riuscito a raggiungere nuovamente gli Stati Uniti per compiere un nuovo atto terroristico a Washington. Selena si offre di collaborare…
"Arriva finalmente 'Danni Collaterali' di Andrew Davis, bloccato dopo l'11 settembre. Si parla di terrorismo, una bomba esplode in un grattacielo, meglio rimandare. Ma intanto Schwarzenegger apre la terza fase della sua carriera, sempre eroica ma meno muscolare. (...) Francesca Neri fa la donna del Lobo, pure lei madre, dunque combattuta, e il copione le riserva molte scene d'azione. Altro non racconteremo, ma il film resta un gran pasticcio". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 22 febbraio 2002) "Tenuto in sospeso dal massacro dell'11 settembre 2001 a New York, a causa di quelle che venivano considerate coincidenze eccessive, urtanti, il film esce ora per raccontare la vendetta d'un ufficiale dei vigili del fuoco (...) Prima esperienza americana per Francesca Neri, pesante e primario come tanti altri film con Schwarzenegger, dà un'immagine dell'America Latina persino parodistica o ridicola". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 22 febbraio 2002)"Schwarzenegger tenta di fermare il declinante successo dei suoi film con un altro ruolo d'azione, tra Predator e il cugino attempato di Rambo, con un pathos di sapore domestico. È singolare che l'attore non concentri la sua terza età professionale nell'ambito della commedia, dove, in passato, non ha sfigurato. Il film ha numerose e impreviste analogie con quello che è accaduto a New York nel settembre dello scorso anno. (...) Chiedere il rispetto del bon ton, del politicamente corretto o dell'ideologicamente moderato a certi action-movie è ingenuo. Aspettarsi un intreccio più avvincente, meno prevedibile, coreografato meglio, con una piccola dose di ironia metacinematografica, interpretato con più incisività di un fumetto venuto male, è una pretesa legittima. Anche perché un'esplosione e un cazzotto sono un'esplosione e un cazzotto: realismo della convenzione sciatta". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 26 febbraio 2002)"Tenuto in quarantena per coincidenze e preveggenze dopo le Twin Towers ora ricoperto in patria di patriottici dollari, 'Danni collaterali' del regista d'azione Andrew Davis rappresenta uno dei vertici del ridicolo del cinema d'azione muscolare. Dargli del reazionario sarebbe un complimento, perché è solo un concentrato di insensatezza in un ricettacolo di violenza. Per fortuna spesso il racconto è così ridicolo da risultare comico suo malgrado". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 23 febbraio 2002)"Con l'età, il sorriso di pietra e il fisico di marmo di Schwarzenegger permettono all'eroe le elementari espressioni di Frankenstein, mentre le imprese di coraggio e abnegazione si spostano involontariamente nell'archivio di 'oggi le comiche'. Pesante e sempre più impacciato, con i muscoli che non tengono più nemmeno in faccia, Schwarzy è un pompiere giustiziere su cui pendono l'eredità di John Wayne e la cambiale dell'11 settembre. (...) Quasi ogni passaggio di sceneggiatura accade a dispetto della benevolente credulità dello spettatore, che potrebbe avere un tracollo davanti alla farsesca cattiveria di Francesca Neri. Davis (a cui si devono Il fuggitivo e Trappola in alto mare) dirige con gli occhi chiusi". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 28 febbraio 2002)"Girato in Messico, 'Danni collaterali' si vuole però 'colombiano' come 'All'inseguimento della pietra verde' di Robert Zemeckis, (1984), e 'Rapimento e riscatto' di Taylor Hackford. Ma non ha lo stesso scanzonato brio del primo e la sensualità del secondo. Invecchiato, sofferente, più che di morire ammazzato nel film, Schwarzenegger rischia il secondo infarto nella realtà. La Neri, sempre fuori parte, ha alcune battute di grande umorismo involontario". (Maurizio Cabona, 'Il giornale', 24 febbraio 2002)
Il regista Andrew Davis attinge platealmente al repertorio della politica militare americana e del conseguente terrorismo contro gli Stati Uniti ed è per questo motivo che negli USA l’uscita del film, prevista per il weekend successivo all’attentato alle Twin Towers di New York dell’11 Settembre, fu giustamente posticipata di molte settimane.
Attore | Ruolo |
---|---|
Arnold Schwarzenegger | Gordon Brewer |
Elias Koteas | Agente Della Cia Brandt |
Francesca Neri | Selena Perrini |
Cliff Curtis | Claudio Perrini |
John Leguizamo | Felix Ramirez |
John Turturro | Sean Armstrong |
Miguel Sandoval | Phipps |