Pesaro Film Festival 2019: presentata a Roma la 55a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema
Un programma in bilico tra tradizione e innovazione, firmato dal direttore artistico Pedro Armocida.
Si è tenuta stamane a Roma, presso l'Istituto Cervantes, la conferenza stampa di presentazione della 55a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro; o, se volete, del Pesaro Film Festival 2019.
A illustrare il programma, dopo un affettuoso ricordo del fotografo Pietro Coccia, uno dei professionisti più noti del cinema italiano recentemente e prematuramente scomparso, sono stati il direttore artistico Pedro Armocida e il presidente del Comitato scientifico e co-fondatore della Mostra Bruno Torri, affiancati dal vicesindaco e assessore alla Bellezza del comune di Pesaro Daniele Vimini, oltre ad alcuni autori e produttori (Marco De Angelis, Antonio Di Trapani, Emanuele Nespeca, Vito Zagarrio, Gianluca Arcopinto) che parteciperanno alla manifestazione, che si terrà dal 15 al 22 giugno e che si aprirà con la proiezione, in Piazza del Popolo di Butch Cassidy, il cult movie di George Roy Hill con Paul Newman e Robert Redford di cui ricorre il cinquantennale dell'uscita.
Torri e Armocida hanno voluto sottolineare come intenzione e obiettivo del festival sia quello di proporre un discorso che si riaffacci alla trazione mantenendo uno sguardo sempre rivolto al futuro. E proprio in questa direzione è andata la scelta di invitare in giuria il regista Amir Naderi, che fu ospite a Pesaro per le grandi edizioni dedicate al cinema iraniano.
Il Concorso Pesaro Nuovo Cinema sarà composto da sette opere prime e seconde di tutto il mondo, che verranno giudicate da due giurie: quella professionale (composta Olimpia Carlisi, il citato Naderi e Andrea Sartoretti) e quella degli studenti.
Prosegue poi anche quest' anno la ricognizione della produzione audiovisiva italiana a bassissimo budget, extra-industriale ed extra-formato, costituita dalla sezione Satellite – Visioni per il cinema.
L’Evento Speciale dedicato al cinema italiano vede quest’anno l’approfondimento del “lato b” della nostra cinematografia: il cinema di genere, quello che va dalla commedia fino all'horror, passando per il poliziesco, il fantastico e molte altre sfumature. La retrospettiva dei film più recenti che hanno lavorato sui generi, sarà accompagnata ci sarà un volume, a cura di Pedro Armocida e Boris Sollazzo, pubblicato da Marsilio.
E, in linea con il discorso sul cinema di genere italiano, l’illustrazione del manifesto di quest’anno, è stata affidata a Roberto Recchioni.
A completare il programma un omaggio a Bernardo Bertolucci e uno alla pioniera del cinema lesbico Barbara Hammer, e una personale dedicata alla regista americana Lee Anne Schmitt, curata da Rinaldo Censi, proiezioni speciali, un focus sul cinema spagnolo contemporaneo declinato al femminile, la tradizionale sezione sul cinema russo contemporaneo, omaggi a trasmissioni-ponte tra cinema e tv come Fuori Orario e Stracult, e le lezioni di storia di Federico Rossin alle prese con una retrospettiva che vuole riscoprire il cinema femminista dal 1968 al 1978 in quattro programmi. E ancora le performance del regista sperimentale argentino Claudio Caldini e il Dopofestival – Il muro del suono a cura di Anthony Ettorre.
Last but not least, Walter Veltroni, nuovo componente del comitato scientifico della Mostra, ‘debutta’ con una serie di incontri «FuoriCinema» con personalità del mondo del giornalismo e dello spettacolo: Giovanni Floris (20 giugno) e Lino Banfi ( 21 giugno).