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Dwayne Johnson for President: l'inarrestabile fame di successo di The Rock

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Chiamarlo attore è riduttivo, il suo nome è un brand e un giorno potrebbe essere il nuovo Presidente USA.

Dwayne Johnson for President: l'inarrestabile fame di successo di The Rock

Chi è Dwayne Johnson?
La rivista Forbes che fa i conti in tasca a tutti i ricconi del pianeta, e dunque anche alle star di Hollywood, ha scritto poche ore fa che nell’ultimo anno ha guadagnato 124 milioni di dollari. Mai nessun attore era arrivato a tanto in vent’anni di classifiche del magazine. Il commento di The Rock? Esemplare:

Io lavoro estremamente sodo ma nemmeno nei miei sogni più sfrenati potevo immaginare di diventare il più pagato attore nella storia di Forbes. Non ho una laurea ad Harvard, ma la mia filosofia di business e il mio senso per gli affari sono stati affinati nel corso degli anni grazie ai fallimenti. Il mio scopo quando facevo wrestling nei mercati delle pulci per 40 dollari a match (molto prima dei riflettori della WWE) è sempre lo stesso, mettere sempre il pubblico al primo posto. Ho un solo boss, il mondo. Mandarvi a casa felici significa aver fatto il mio lavoro. Sono quello che ha iniziato con 7 dollari in tasca. Sono grato fino alle ossa e affamato fino al midollo”.

Eh sì, perché quando sei giovane e povero, sei stato sfrattato da casa insieme a tua madre e hai 7 dollari in tasca, un certo desiderio di rivalsa ti resta incollato addosso tutta la vita. Poche persone possono comprendere quanto sia salutare toccare il fondo. Nessuno lo augura a nessuno, però quando succede le priorità si azzerano e la fame diventa l’unico carburante per mettersi in moto, per sopravvivere, per rincorrere e ghermire quel minimo di dignità che ogni essere umano deve avere. Dwayne Johnson quel fondo l’ha toccato e l’istinto di protezione verso la madre, la fame e la cocciutaggine hanno fatto il resto. Magari un po’ di fortuna ha bussato alla sua porta, ma non sarebbe andato lontano senza quel carisma da motivational coach e quell’inclinazione naturale nel farsi sempre il culo ovunque sia, sul set, sul ring o sul bilanciere.

Dall’alba al tramonto, Dwayne è una pentola in costante ebollizione. Anzi dalle 4, quando la sua sveglia suona sancendo quelle piccole ore del mattino fino alle 7, come le più preziose per il suo training quotidiano in palestra. E quando è fuori per due o tre mesi su un set, gli attrezzi li porta con sé per allestire il suo personale spazio di allenamento, sotto un tendone temporaneo e senza aria condizionata. Il body building lo carica a pallettoni e tutta l’energia che gli resta in corpo la divide tra post motivazionali e spiritosi per i suoi follower (qualcosa come 110 milioni di persone su Instagram), progetti da discutere in qualità di produttore (film per il cinema o serie TV come la sua Ballers) e business da mettere in piedi con gli sponsor. Con Under Armour, per esempio, ha una linea di abbigliamento sportivo su cui capeggiano scritte come Sangue, Sudore, Rispetto o Insegui la grandezza. Il primo stock di sneakers da lui disegnate con i colori della bandiera USA per celebrare il Memorial Day (perché da buon americano Johnson è patriottico e dà sostegno alle truppe che combattono per la patria), è esaurito in 30 minuti. Ed è sempre lui ad aver proposto e fatto realizzare dal brand un paio di cuffie bluetooth, secondo lui perfette in palestra per chi fa ballare i muscoli.

Se The Rock fosse il vostro vicino di casa, sarebbe il miglior vicino casa che possiate avere. Se fosse il vostro edicolante di fiducia, sarebbe il miglior edicolante della vostra vita da lettore di giornali. Lui sorride sempre e sempre vi sovrasta, con la sua stazza o con la sua positività. Colleghi, amici, fan, non importa, lui vi sovrasta e voi ne siete lieti, perché lui sa ascoltare. Una studentessa gli ha mandato un tweet invitandolo al ballo scolastico e lui le ha regalato una storia da raccontare per molti anni a venire. Le ha mandato un audio messaggio trasmesso dagli altoparlanti della scuola in cui la ringraziava per l'invito e, per farsi perdonare l'assenza, le ha prenotato un intero cinema della sua cittadina con Rampage in programmazione, per lei e per gli oltre duecento amici e parenti che riusciva a trovare per riempirlo. Popcorn e bibite sul conto di The Rock, ovviamente.

Chi è Dwayne Johnson? Può essere il vostro migliore amico. Un po' ingombrante sì, però sincero. La sua umile origine lo colloca al livello di tutti, e tra tutti lui è uno che ce l'ha fatta. Che ce l'ha fatta davvero alla grande. Ma quel sudore e quel sangue ne hanno forgiato il carattere e come spacca i culi sullo schermo per finta, può spaccarli nella vita reale. Le cose non le manda a dire e non c'è diplomazia che tenga se serve raddrizzare qualcuno. L'ha fatto con Vin Diesel su Fast & Furious 8 (gli ha dato del "rammollito"), reo di non rispettare i tempi di lavoro. L'ha fatto con Tyrese Gibson, secondo il quale Johnson ha spezzato la famiglia della saga con il film spin-off insieme a Jason Statham che ha provocato il rinvio di Fast 9. Dwayne ha postato un video su Instagram in cui gli diceva che il suo ultimo album era una "merda" e che non doveva più fargli sprecare il suo prezioso tempo, chiundendo con un perentorio "motherfucker".

Il Dwayne Johnson di oggi è una stella del cinema commerciale che si produce i film su misura con la sua 7 Bucks Productions (7 bucks = 7 dollari, capito?). I film d’autore se li tengano gli autori, qui c’è tutta la strategia di un intrattenimento popolare fatto con la qualità che l’industria hollywoodiana sa garantire. La star power di The Rock ha un peso incalcolabile, non solo per la fortissima influenza che ha sui social media. L’attore è uno dei pochi ad attirare il pubblico di tutti i quattro quadranti: maschi, femmine, sopra e sotto i 25 anni. Quel magnetismo che gli ribolle dentro si era già visto negli anni trascorsi sul ring, quando dava spettacolo con il wrestling. In un video postato su Instagram, raccontava del suo fallito tentativo a 19 anni di entrare nella lega di football canadese e di quanto quell’esperienza fosse “la miglior cosa mai successa in vita mia”, tanto per ricordare una volta di più che non bisogna mai smettere di imparare dai propri insuccessi.

Dove potremmo vederlo nei prossimi anni? Al cinema, certo. In palestra, senza dubbio. Magari di nuovo in sala di doppiaggio, a cantare un brano Disney come ha fatto in Oceania e senza nemmeno sfigurare. Oppure sui magazine americani più glamour che eleggono gli uomini meglio vestiti della settimana, nella cui top ten Dwayne entra regolarmente grazie alla sua stylist italiana Ilaria Urbinati. Potremmo vederlo impegnato in qualche buona causa, come il supporto che sta dando alla comunità di invalidi avendo interpretato un uomo con una gamba amputata in Skyscraper. Oppure un giorno potrebbe sedersi in una certa stanza ovale, di una certa casa completamente bianca in Pennsylvania Avenue a Washington. Non è tra le sue priorità al momento, ma l’idea di diventare  Presidente degli Stati Uniti l’ha sfiorato eccome. "Ci sto pensando al 100%", ha detto. Non è escluso quindi che alle elezioni del 2024 possa concorrere anche The Rock e, in tal caso, lo slogan elettorale è gia pronto: Make America Rock Again.

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