Lettera d'amore all'opera di J.R.R. Tolkien, che il regista Dome Karukoski lesse da bambino, Tolkien ha il pregio di evitare come la peste il fantasy a favore del realismo, cercando così di evitare l'ovvio parallelo con la trilogia di Peter Jackson. E comunque il biopic del regista finlandese non c’entra nulla con i film del neozelandese, perché racconta l'infanzia, l'adolescenza e la prima giovinezza dello scrittore inglese. Lo fa in maniera classica e un po' calligrafica, come bloccato da una sorta di timore reverenziale nei confronti del suo protagonista. Tolkien è anche un invito a cogliere l'attimo e a credere nella forza della cultura, oltre che una celebrazione dell'amore per la scoperta, del desiderio di sacrificarsi e della speranza che il bene vinca sul male. Notevole è la performance di Nicholas Hoult e Lily Collins e accurata la ricostruzione della battaglia della Somme, che ispirò a J.R.R. parte del suo mondo. (Carola Proto - Comingsoon.it)
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Dietro un grande libro c’è un grande uomo, e spesso un grande film. Deve averlo pensato il regista finlandese, nato a Cipro, Dome Karukoski, che occupava il tempo nei lunghi inverni polari leggendo J.R.R. Tolkien e la sua immortale saga del Signore degli Anelli. Figlio dell’attore e poeta americano George Dickerson, e della giornalista Ritva Karukoski, è cresciuto e si è formato in Finlandia, dove si è fatto le ossa dirigendo cortometraggi, video musicali e film per ragazzi. Nel 2017 il suo Tom of Finland ha rappresentato gli oscar per il suo paese. Proprio la sua esperienza nel raccontare storie sui più giovani ha convinto la Fox ad affidargli la regia di questo film biografico, non autorizzato dagli eredi dello scrittore, concentrato sugli anni formativi dell’orfano Tolkien, quando trova l’amicizia, il primo amore e i suoi primi slanci artistici frequentando, a scuola, un gruppo di outsider. Una vera compagnia, che gli darà l’ispirazione per la sua opera futura, che venne sconvolta e dissolta dall’arrivo della Prima guerra mondiale.
Il corpo di storie e racconti di Tolkien su un mondo immaginario da lui inventato lo ha reso immortale, grazie al successo ormai secolare di opere come Il Simarillion, Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Qualche anno fa Il Times lo ha inserito al sesto posto nella classifica dei “50 più grandi scrittori inglesi dal 1945”. A interpretare lo scrittore è il giovane Nicholas Hoult, lanciato da ragazzino, nel 2002, da About a boy e dalla serie tv di culto Skins. Negli ultimi anni ha vestito i panni di Bestia in alcuni film della saga di X-Men.
Edith Bratt, amore del giovane Tolkien nonché sua futura moglie, è interpretata da Lily Collins, figlia di Phil. Per lei l’esordio al cinema risale al 2009, con The Blind Side, nel quale era la figlia di Sandra Bullock, che per il ruolo ha vinto un oscar. La prima volta da protagonista è arrivata due anni dopo in Abduction, al fianco di quel Taylor Lautner con cui è stata brevemente legata sentimentalmente. Tolkien ha incassato finora nel mondo 8 milioni di dollari, a fronte di un budget di 20. Il film è stato presentato a lungo 2019 al Taormina Film Fest.
Dal Trailer Italiano del Film:
J.R.R. Tolkien (Nicholas Hoult): Fin da bambino mi hanno sempre affascinato le lingue, ne ho inventata una!
Edith Bratt (Lily Collins): Tu hai inventato un intero linguaggio?
J.R.R. Tolkien: Sì, ho creato storie, leggende!
Edith Bratt: Raccontami una storia, in qualsiasi lingua tu voglia!
J.R.R. Tolkien: Parla di viaggi, quelli che facciamo per metterci alla prova. Parla di avventure. Parla di magia che va oltre ogni emozione già provata, di cosa significa amare ed essere amati!
Robert Gilson (Patrick Gibson): Questa è più di una semplice amicizia, è un'alleanza, un'invincibile alleanza!
J.R.R. Tolkien: È una compagnia!
Attore | Ruolo |
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Nicholas Hoult | J.R.R. Tolkien |
Lily Collins | Edith Bratt |
Mimi Keene | Edith giovane |
Pam Ferris | Sig.ra Faulkner |
Craig Roberts | Sam |