The Time Machine, film diretto da Simon Wells, segue le avventure di un giovane inventore di fine Ottocento. Siamo a New York: Alexander Hartdegen (Guy Pearce) è un brillante docente di ingegneria presso la prestigiosa Columbia University. L’uomo ha un ambizioso sogno nel cassetto: riuscire a viaggiare nel tempo.
Dopo la tragica scomparsa dell’amata Emma (Sienna Guillory) - avvenuta a causa di uno sciagurato incidente - lo scienziato non riesce a darsi pace per trovare un modo di tornare nel passato e modificare gli eventi che hanno portato alla morte della sua promessa sposa. Dopo anni di esperimenti, ecco che Alexander riesce a realizzare una macchina del tempo funzionante, ma nonostante ciò si rende conto di non essere in grado di modificare il passato.
L’inventore decide quindi di viaggiare nel futuro per comprendere il motivo per cui non gli è stato possibile salvare Emma. Dopo diversi tentativi, lo scienziato finisce nel lontanissimo anno 802.701: davanti a lui si presenta un mondo apocalittico, dove il pacifico popolo degli Eloi e gli animaleschi Morlock sono in continua lotta fra loro...
"La cosa più azzeccata - i manichini che si vestono e si svestono rapidissimamente, scandendo i passaggi d'epoca col cambiare della moda - è rubata alla versione 1960 del romanzo, diretta da George Pal e migliore di quella nuova, malgrado i trucchi ovviamente più 'ingenui'. Qui si fa sfoggio di mezzi, fondali in matte-painting e trucchi digitali; ma tutto è un po' leccato, come un dépliant turistico del futuro. Il che non toglie del tutto al film il suo gusto vecchia-maniera, come una patina del tempo abbastanza piacevole". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 2 aprile 2002)a Repubblica', 2 aprile 2002)"L´inizio nella cornice invernale della New York fine secolo faceva sperare che il film, diretto da Simon Wells, bis nipote dello scrittore, evolvesse in modo più originale. Tuttavia i marchi abbinati Dreamworks e Warner Bros assicurano valori produttivi ed effetti speciali di qualità. In particolare suggestivo il vorticoso svolgersi delle stagioni, degli anni, dei secoli, con alternarsi di glaciazioni e desertificazioni; ed è carismatica l´apparizione di Jeremy Irons in veste di capo dei Morlock, decadente icona dal viso e dai capelli bianco gessati". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 30 marzo 2002)"E' (ancora una volta) il capolavoro mancato dal romanzo di Wells, ma lascia ai tentativi posteri un'eredità visiva da sviluppare, una volta archiviati, per esempio, L'uomo che visse nel futuro e la serie con Michael J. Fox. La proiezione nel futuro, a circa 800mila anni dal nostro presente, dopo la frattura della Luna e una nuova glaciazione, combina 'Metropolis' e 'Mad Max', con sfondo New Age, e trasforma l'avventura nei millenni in una sfida tra bande. Al timone del progetto c'è il nipote del grande scrittore inglese, che sposta l'esordio dell'azione da Londra a New York dove uno scienziato che ha perso la promessa sposa in un incidente sfrutta l'ideazione della macchina per tentare di cambiare il passato. Domanda matematica e filosofica che accompagna il film, ma che non resta sospesa e misterica in qualche invenzione potente, come riuscì a Kubrick con l'Odissea. La vera macchina del tempo esiste, e si chiama cinema. Bisogna saperla usare". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 4 aprile 2002)"Gli avvenimenti sono gli stessi del racconto di Wells, ma il cinema ha bisogno di mostri: la contrapposizione tra buoni e cattivi nella vicenda originale vedeva una classe socialmente elevata e debole, sottomessa al proletariato costretto a vivere sotto terra come in certi racconti di Dickens. Per chi ama le metafore, in Wells trovava pane per i suoi denti. Nel film diretto da suo nipote (!), Simon Wells, c'è un surplus di fantasy. (...) L'ossuto Guy Pearce, attore australiano interprete di 'Memento' e 'L. A. Confidential', non è un mostro di simpatia, quanta invece ne emana la pellicola, svelta, spettacolare, adatta ad ogni pubblico. In pochi fotogrammi si consuma l'omaggio alla pellicola precedente: appare nel ruolo di un fioraio l'attempato Alan Young, l'amabile amico di George, eroe di 'L'uomo che visse nel futuro'". (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 7 aprile 2002)
Si tratta del remake de L'uomo che visse nel futuro (1960), a sua volta basato sul romanzo omonimo dello scrittore britannico Herbert George Wells, bisnonno del regista Simon Wells.
Il film ricevette una nomination agli Oscar del 2003 per il Miglior trucco.
A causa di un malore, Simon Wells fu sostituito alla regia da Gore Verbinski negli ultimi giorni di riprese.
Attore | Ruolo |
---|---|
Guy Pearce | Alexander Hartdegen |
Jeremy Irons | Uber Morlock |
Samantha Mumba | Mara |
Orlando Jones | Vox |
Mark Addy | Dr. David Philby |
Sienna Guillory | Emma |
Phyllida Law | Signora Watchit |
Omero Mumba | Kalen |
Yancey Arias | Toren |
Richard Cetrone | Cacciatore Moorlock |
Josh Stamberg | J. P. Fitzroy |
Ecco tutti i premi e nomination Oscar 2003