The Jackal è un film di genere thriller del 1997 diretto da Michael Caton-Jonas, liberamente ispirato al romanzo "Il giorno dello sciacallo" di Frederick Forsyth. Siamo a Mosca, l'FBI collabora con l'MVD ad una missione congiunta per sgominare un'organizzazione criminale internazionale. Durante un blitz, il maggiore Valentina Koslova (Diane Venora) della polizia russa, per difendere l'agente federale Carter Preston (Sidney Poitier), uccide il fratello di un potente boss della mafia, il quale, furioso e assetato di vendetta, dichiara guerra alla milizia sovietica e agli Stati Uniti. Incarica i suoi uomini di rintracciare un sicario tra i più abili nell'ambiente per commisionargli l'omicidio di due misteriosi obbiettivi. Il prescelto è The Jackal (Bruce Willis), uno spietato killer senza scrupoli, abilissimo nel trasformarsi, nell'apparire in un posto e sparire rapidamente senza lasciare traccia. Lo sciacallo accetta l'incarico, chiedendo come compenso 70 milioni di dollari.
Intanto l'MVD, dopo l'arresto di un malavitoso, viene a conoscenza del piano. Brancolando nel buio cerca di risalire all'identità del killer di cui hanno solo l'inquietante soprannome perché nessuno lo ha mai visto, tranne Declan Mulqueen (Richard Gere), un cecchino dell'IRA che sta scontando una lunga pena in carcere e Isabella, una separatista basca che, sparita da anni, ha rinunciato alla lotta armata e si è costruita una famiglia; inoltre Isabella è stata il grande amore di Declan. Quando l'FBI la tira in ballo come contatto per arrivare allo sciacallo, l'affascinante terrorista per non coinvolgerla, accetta la proposta che i federali gli fanno: aiutarli a scovare the Jackal prima che uccida. Ora libero, Declan dà inizio ad un'avvincente caccia senza esclusione di colpi...
"Cosicché 'The Jackal' - per carità - un prodotto mediamente ricco di spettacolarità, effetti speciali, suspense, azione in stile gatto e topo e di una sconclusionata, inelegante sregolatezza - è un po' troppo asservito alle ostentazioni attoriali. Willis, al suo primo ruolo da carogna, usa i vari travestimenti con il consueto appeal e, in una scena hard, per fare un po' scandalo, bacia un uomo. Gere, più misurato e sornione, sfoggia un aplomb da gran signore e, come di prammatica, fa innamorare di sé le donne. Ospite d'onore in questa resa dei conti tra machi, il redivivo Sidney Poitier (sempre uguale a 74 anni!). Ma è molto bella, inusuale e un po' ambient la colonna sonora a base di Massive Attack, Primal Scream e Prodigy." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 31 gennaio Tutto fila via in modo scialbo, nonostante molto sangue dappertutto e l'interesse, che pure avrebbe dovuto farsi avanti ad ogni svolta, batte stancamente la fiacca, senza provocare mai guizzi. La colpa, oltre che del testo, è in buona parte della regia che, pur firmata dall'inglese Michael Caton-Jones alle prese con un thriller mostra di non saper quasi mai ottenere i climi giusti, inadatta a suscitare tensioni ed emozioni. Neanche gli interpreti aiutano: Bruce Willis, nelle vesti dello sciacallo, gioca solo allo psicopatico e ai travestimenti, è redivivo Poitier ce la mette tutta per dichiararsi dell'FBI ma stenta a farsi credere, quanto a Richard Gere, nel personaggio nuovo e buono dell'ex cattivo che conosceva il killer, si impone solo per la sua aria distratta. Ormai, si sa, al cinema pensa sempre di meno." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 1 febbraio 1998)"Non c'è tensione nella gara contro il tempo, non c'è sorpresa quando si scopre che la vittima designata è la first lady americana, non c'è mistero né eleganza nella gratuità omicida dello sciacallo; tutto è rumoroso, sprecato, e decisamente troppo lungo. Si salva la scena sentimentale e a suo modo erotica dell'incontro tra Richard e la sua antica innamorata Mathilda May, la piccola disperazione di un bacio non dato, di una passione che non può più esprimersi; mentre anche gli sguardi di dolce ironia delinquenziale in cui Bruce Willis è maestro finiscono per essere piuttosto fuori registro (a quando, per lui, un ruolo veramente buono?). Quanto a Richard Gere, le sue ultime affermazioni sull'intenzione di lasciare presto il cinema per la meditazione tibetana, se solo fossero vere. sarebbero giustificate dal genere di improbabili imprese in cui si trova coinvolto di questi tempi." (Paola Cristalli, 'Il Resto del Carlino', 5 febbraio 1998)
Fred Zinnemann, regista de "Il giorno dello sciacallo " (1976), su cui si basa questo film, ha combattuto con la Universal perché non voleva che il remake avesse lo stesso titolo dell'originale. The Jackal è costato 60 milioni di dollari ed ha incassato 160 milioni di dollari in tutto il mondo.
Al Box Office ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 51,6 milioni di dollari e 15,2 nel primo week-end. Anche Sean Connery venne considerato per il ruolo dello Sciacallo. Dopo le riprese del film, Bruce Willis e Richard Gere hanno dichiarato di non volere lavorare mai più insieme.
Carter Preston (Sidney Poitier): Non siamo mai nemmeno riusciti a provare se esiste. Valentina Koslova (Diane Venora): Nessuno del KGB l'hai mai visto. Carter Preston: Che cosa vuole per aiutarci? Declan Mulquenn (Richard Gere): Andare via da qui! Tornare in Irlanda, essere libero! Witherspoon (J.K. Simmons): Jackal ha preso un volo per Washington undici giorni fa! Declan Mulquenn: Adesso avete un nome, è già qualcosa! Declan Mulquenn: Può sparare 100 proiettili, prima ancora che il primo arrivi al bersaglio!
Tratto dal soggetto del film "Il giorno dello sciacallo" scritto da Kenneth Ross
Attore | Ruolo |
---|---|
Bruce Willis | The Jackal |
Richard Gere | Declan Mulquenn |
Sidney Poitier | Carter Preston |
Diane Venora | Valentina Koslova |
Mathilda May | Isabella |
J.K. Simmon | Witherspoon |
Richard Lineback | Mcmurphy |
John Cunningham | Donald Brown |
Jack Black | Lamont |
Tess Harper | La First Lady |
Leslie Phillips | Wool Burton |
David Hayman | Terek Murad |