Tre episodi sulla vita quotidiana di alcuni stranieri a Roma. Nel primo (Silhouette), tre prostitute nigeriane, Tina, Barbara e Pascal, in attesa di clienti ingannano il tempo chiaccherando tra loro e raccontando quello che succede negli incontri con gli uomini. Nel secondo episodio (Euglen e Gertian), due giovani albanesi si vedono costretti ad accettare lavoro nero come muratori ed entrano in contatto con una vecchia, nobile signora romana. Nel terzo episodio (Self service), Ahmed, egiziano ormai di mezza età, fa il benzinaio abusivo notturno con tutti i rischi che la situazione comporta. Poi, quando la mattina torna a casa, ricorda la sua precedente, importante, vita in Egitto, ormai lasciata alle spalle.
"La macchina da presa di Garrone cattura situazioni, gesti, paesaggi senza brutalità, con malinconica sollecitudine, manipolando (in senso buono) quelle testimonianze che si trasfigurano in storie, in quei dialoghi disinvolti, buffi e aspri, tra le prostitute africane e gli impacciati, venali, avventori italiani, nei silenzi attoniti e interrogativi dei giovani albanesi che barattano se stessi, nel volto segnato e (quasi) comico dell'immigrato quando chiacchiera, sempre all'erta, con automobilisti di passaggio forse amici, forse no. I venti minuti dell'episodio iniziale vinsero, l'anno scorso, il Sacher Film Festival di Nanni Moretti. E grazie a quel successo e alle premure del regista di 'Caro Diario', l'esordiente Matteo Garrone, 29 anni, ha avuto l'opportunità di confezionare un prodotto più completo, meno occasionale, più intenso." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 7 maggio 1997) "In parte finzione, in parte 'teatro di vita', che fonde realtà e ricostruzione, i settantotto minuti di Terra di mezzo sono un viaggio in una realtà che sfioriamo ogni giorno. Molto pudico, molto bello, molto toccante: una provocazione tutta cose e senza lagne alla serena cecità dei 'garantiti'." (Irene Bignardi, 'La Repubblica', 23 maggio 1997) "Opera prima di Matteo Garrone, 29 anni, 'Terra di mezzo' è un trittico sulla vita di ogni giorno di un gruppo di extracomunitari nell'hinterland romano: le chiacchiere di alcune prostitute di colore, le disavventure di due giovani albanesi alle prese con il mondo del lavoro nero; un egiziano che staziona abusivamente a una pompa di benzina. Le loro storie e le loro esperienze si stagliano sullo sfondo di un paesaggio estraneo e indifferente, magistralmente ritratto da Garrone che, avendo sommato esperienze di pittore e di aiuto operatore, dimostra di possedere uno spiccato senso dell'immagine. Lo aspettiamo alla seconda prova." (Enzo Natta, 'Famiglia Cristiana', 2 luglio 1997)
- REVISIONE MINISTERO APRILE 1997.- PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA E PREMIO CIPPUTI PER IL MIGLIOR FILM SUL MONDO DEL LAVORO AL FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI, TORINO 1996.
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1998