Materiali di montaggio sulla vita e l'opera di Pier Paolo Pasolini. Un'intervista ad alcuni bambini, una lezione universitaria in cui parla del padre, il periodo di Casarsa, l'esperienza religiosa. Eccolo a Gerusalemme, durante i sopralluoghi per il "Vangelo secondo Matteo". Un'intervista ad alcuni calciatori del Bologna nella prima metà degli anni Sessanta. Dichiarazioni sul cinema, contaminazione della poesia. E ancora momenti e occasioni in cui parla del teatro, del terzo mondo emergente, della rivoluzione mancata, del suicidio dell'intellettuale. Il sole arriva a coprire tutto. E l'ultima frase é : "Perché realizzare un'opera quando è così bello sognarla soltanto?".
"Film di montaggio molto ben fatto, pudico, toccante, evoca insieme con Pasolini un clima culturale e una società letteraria belli e spariti, che forse non torneranno mai. La scelta di immagini e citazioni è originale, affettuosa". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 5 ottobre 2001). "Il film resta un grido di dolore, la testimonianza, per chi l'avesse scordato, del valore profetico di Pasolini. E quelle immagini finali di immigrati, neri, barboni, illustrano bene ciò che in un verso augurale definì 'l'incendio di una nuova preistoria'". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 ottobre 2001)"C'è molto amore nel documentario 'Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno'. E' un amore che traspare dal modo in cui sono accostati i materiali di repertorio, dalla colonna sonora malinconica, dalla struggente nostalgia che Laura Betti proba e che intende trasmettere allo spettatore, riuscendo a trovare più di un momento di poesia in forma di cinema. Ma c'è anche molta lucidità, la lucidità di un profeta che ci annunciò con largo anticipo, e con l'acre consapevolezza di non poterlo evitare, quel che stava per capitarci: la trasformazione antropologica del cittadino in consumatore, l'omologazione culturale, la produzione o l'acquisto di beni superflui, lo sviluppo senza il progresso".(Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 8 ottobre 2001) "Montando interviste e brani di film, delegando al grande amico di PPP e grande poeta e scrittore Paolo Volponi il racconto del PPP più privato e più intimo, scegliendo e organizzando o, talora, disorganizzando i suoi materiali, la Betti va con mano sicura al dunque, all'essenziale, senza requisitoria, perché immagini e parole dicono da sé". (Goffredo Fofi, 'Film Tv', 14 ottobre 2001)
- COLLABORAZIONE DI PASQUALE PLASTINO E ASSOCIAZIONE "FONDO PIER PAOLO PASOLINI" - RAI TRADE - ISTITUTO LUCE - ARCHIVIO AUDIOVISIVO MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO - SCUOLA NAZIONALE DI CINEMA - CINEMAZERO - TMC.
Attore | Ruolo |
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Pier Paolo Pasolini | Se stesso |