Peppino ed Amelia festeggiano il decimo anniversario delle loro nozze, quando hanno una visita del tutto inaspettata. Si tratta di Antonio, il primo marito di Amelia, che, spedito a combattere sul fronte russo durante la seconda guerra mondiale, era stato dato per disperso. Peppino e Antonio cominciano a litigare furiosamente, sia per la proprietà della casa abitata da Peppino e Amelia, sia sulla validità del secondo e del primo matrimonio. La ricomparsa di Antonio fa apparire illegittimo, e quindi non valido, il secondo matrimonio di Amelia; risulta però che anche la validità del primo matrimonio è discutibile. Data la situazione, i due non riescono a mettersi d'accordo, e decidono alla fine di recarsi insieme in montagna, nella speranza di trovarvi un ambiente più sereno. Ma è un'illusione: i litigi continuano, tanto che vengono tutti e tre cacciati dall'albergo. Amelia, disperata, si rifugia in una clinica per curare i suoi nervi, ormai scossi. I due uomini continuano a farsi la guerra e le loro stravaganze finiscono col portarli in questura. Amelia, che non ne può più, accetta l'invito del suo avvocato e parte con lui per una lunga crociera. Appena liberi, i due rivali prendono un aereo per raggiungerla; ma una bufera fa precipitare l'apparecchio e dei due uomini non si ha più notizia. Amelia sposa l'avvocato; ma, un giorno, mentre festeggia il quinto anniversario del suo terzo matrimonio, vede ricomparire i suoi due primi mariti. Essi non erano morti nel disastro dell'aereo, ma si erano salvati approdando in un'isola deserta, dove hanno vissuto sinora, lontani dal consorzio civile. Guardalo subito su Prime Video
"La banale vicenda, che presenta situazioni scontate, è narrata in tono assolutamente farsesco; malgrado l'interpretazione dei due celebri attori, il film, diretto con molta faciloneria, risulta privo d'interesse". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 48, 1960)"Col tema del presunto morto che torna vivente fra i parenti si può fare di tutto, una farsa, una commedia, una tragedia, basta avere un briciolo di fantasia. Quella di Steno [...] ormai non cerca neppure più di simulare". (Claudio G. Fava, "Corriere Mercantile", 15 settembre 1960).
- IL FILM HA OTTENUTO IL PREMIO "ULIVO D'ORO" AL FESTIVAL DEL FILM COMICO UMORISTICO DI BORDIGHERA (1960).
Attore | Ruolo |
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Totò | Antonio Di Cosimo |
Peppino De Filippo | Professor Peppino Castagnano |
Nadia Gray | Amalia |
Cristina Gajoni | Prassede, la domestica |
Aroldo Tieri | Avvocato Vacchi |
Gabriele Tinti | Pinuccio, fidanzato di Pressede |
Angela Luce | Jannette, la ballerina |
Mario Castellani | Preside |
Luciano Bonanni | Tassista |