LA TRAMA DI LA FINE È NOTA
Uno sconosciuto sceglie di morire gettandosi da una delle finestre dell'appartamento di un avvocato affermato. Un avvocato la cui vita, prima di quel volo, scorreva liscia come l'olio: una bella casa, una bella moglie, soldi, fama. Cosa voleva quello sconosciuto da lui? L'avvocato segue all'inizio la pista professionale, legata al suo lavoro, a un processo in corso molto importante. Ma l'indagine, come un puzzle sbagliato, oscura la verità, la vela di altri sospetti. E minaccioso emerge dal passato e dalla vita dell'altro un solo fatale punto di contatto.
RECENSIONE
Il film non è privo di difetti: appunto la conclusione incongrua; la figura dell'avvocato Fabrizio Bentivoglio, troppo giovane, nel costume italiano, per disporre di tanto potere e di tanta autorità; troppe apparizioni brevi di attori bravi ma troppo teatrali. Imperfetto ma interessante, complesso, ben fatto, professionalmente maturo, "La fine è nota" offre anche una Valerie Kaprisky molto adeguata al personaggio torbido e Corso Salani, la cui naturalezza è sempre credibile. (Lietta Tornabuoni, La Stampa)
CURIOSITÀ SU LA FINE È NOTA
REVISIONE MINISTERO GENNAIO 1993.
SOGGETTO DI LA FINE È NOTA
Liberamente ispirato al romanzo omonimo di Geoffrey Holiday Hall
INTERPRETI E PERSONAGGI DI LA FINE È NOTA
PREMI E RICONOSCIMENTI PER LA FINE È NOTA
Nastri d'Argento - 1994
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1994
- Candidatura migliore sceneggiatura a Suso Cecchi D'Amico, Cristina Comencini
- Candidatura migliori costumi