L'altra metà della storia, film drammatico diretto da Ritesh Batra, segue le vicende di Tony Webster (Jim Broadbent), un uomo anziano che un giorno riceve una lettera alquanto inaspettata. A scrivergli è la signora Ford (Emily Mortimer), da poco deceduta, madre della sua fidanzata Veronica (Charlotte Rampling) ai tempi dell'università. Insieme alla lettera c’è anche una convocazione dall’avvocato testamentario che ha qualcosa per lui da parte della donna. L’uomo comincia a ripensare al passato, cercando di capire cosa possa essere l'oggetto che la sua ex suocera ha voluto lasciargli. Quando arriva nell'ufficio del notaio, scopre che ciò che gli è stato lasciato è un diario, quello di Adrian Finn (Joe Alwyn), il suo migliore amico di quando era giovane. Tony non ci aveva più parlato da quando Veronica lo aveva lasciato per mettersi con lui, segnando la fine di un legame quasi fraterno. Adrian, poi, era morto qualche tempo dopo in situazioni misteriose.
Veronica, tuttavia, non ha alcuna intenzione di consegnargli il diario. Così Tony cerca di incontrarla e, quando ci riesce, lei gli dice di averlo bruciato. È allora che comincia per lui un lungo viaggio nei ricordi, che lo condurrà ad amare riflessioni, scoperte dolorose, a riportare alla luce un passato fatto di sofferenza e flashback confusi. Un viaggio che lo porterà a mettere in discussione se stesso e il rapporto con la sua famiglia. Riuscirà l'uomo a ottenere le risposte che sta cercando?
Come si porta sullo schermo un romanzo che ha entusiasmato milioni di lettori? Per adattare "Il senso di una fine" di Julian Barnes, il regista Ritesh Batra e lo sceneggiatore Nick Payne hanno ascoltato i consigli dello scrittore che li ha invitati a fare del suo testo quello che volevano, con la consapevolezza che allontanarsene non significa necessariamente tradirne lo spirito. Un film aggiunge alla parola scritta la componente visuale che costituisce un limite all'immaginazione potenzialmente illimitata del lettore, è un linguaggio diverso, che concretizza le emozioni in un volto, in parole pronunciate da un attore. In questo caso la narrazione in prima persona, il flusso di coscienza di Tony Webster, che racconta in due parti ben distinte il suo passato e il presente in base ai propri ricordi, è stata resa coi flashback che appaiono man mano che il protagonista ricostruisce l'accaduto, mentre alcuni personaggi sono stati espansi per lo schermo. Il risultato è soddisfacente (almeno per chi non ha letto il libro) e ripropone temi e interrogativi del romanzo come la fallacia della memoria, l'inconscia ricostruzione del passato, la necessità di confrontare i propri ricordi e le conseguenze delle nostre azioni più impulsive, con un pizzico d'ottimismo in più nel finale. Attori al top, con Jim Broadbent, Harriet Walter e Charlotte Rampling sugli scudi. (Daniela Catelli - Comingsoon.it)
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Il film è l'adattamento cinematografico del romanzo Il senso di una fine di Julian Barnes (2011).
Attore | Ruolo |
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Charlotte Rampling | Veronica Ford |
Jim Broadbent | Tony Webster |
Michelle Dockery | Susie |
Emily Mortimer | Sarah Ford |
Harriet Walter | Margaret |
Joe Alwyn | Adrian Finn |
Matthew Goode | Sig. Hunt |
James Wilby | David Ford |
Edward Holcroft | Jack Ford |
Freya Mavor | Veronica giovane |