K-PAX - Da un altro mondo è un film del 2001 diretto da Iain Softley.
Grand Central Station di New York. Un individuo piuttosto bizzarro viene trattenuto in seguito ad un’aggressione poiché ritenuto un rapinatore: privo di documenti, l’uomo racconta di essere un extraterrestre di nome Prot (Kevin Spacey) e di venire da K-PAX, un pianeta situato nella costellazione della Lyra, distante 1000 anni luce dalla Terra.
Dichiarato malato di mente, Prot viene ricoverato in una clinica psichiatrica di New York. Il dottor Mark Powell (Jeff Bridges), lo psichiatra che lo prende in cura, inizialmente ritiene che Prot soffra di disturbi della personalità. Col passare dei giorni, restando affascinato da questo tipo così geniale, Powell decide di scoprire chi è in realtà Prot e così lo sottopone a una serie di test più approfonditi.
Dagli esami emerge che Prot riesce a vedere i raggi ultravioletti non rilevabili dall’occhio umano e non reagisce ai farmaci somministrati normalmente ai malati di mente, ma soprattutto Prot dimostra un’approfondita conoscenza dell’astrofisica ed espone teorie sul cosmo così evolute da mettere in crisi con le proprie rivelazioni persino un’equipe di astronomi chiamati a esaminarlo.
Il dottor Powell si appassiona al caso di Prot e lo invita a trascorrere una giornata con la sua famiglia in occasione del 4 luglio, per vedere se un normale ambiente famigliare possa aiutarlo a rivelare qualcosa di più sulla sua vera identità. La giornata procede molto positivamente, Prot interagisce con i presenti ed entra in sintonia con la famiglia del dottor Powell tanto da apprendere del rapporto conflittuale esistente tra lo psichiatra e il figlio più grande. Col passare del tempo la piacevole presenza di Prot all’interno della clinica psichiatrica e i suoi straordinari racconti sulla vita su K-PAX ottengono un benefico influsso sugli altri pazienti che incredibilmente migliorano.
Prot racconta che su K-PAX nessuno ha una famiglia e ognuno è in grado di perseguire naturalmente il bene senza bisogno di leggi. Affascinati dall’ipotesi di un’altra vita su K-PAX, i compagni di degenza chiedono a Prot di portarli con lui sul suo pianeta.
In maniera insindacabile Prot dichiara che il giorno in cui farà ritorno a casa potrà portare con sé solo uno di loro, rivelando che la data prescelta è il 27 Luglio prossimo alle 05.51 di mattina.
Convinto che quella data abbia un particolare significato nella vita di Prot, Powell decide di sottoporlo a regressione tramite ipnosi. Usando le informazioni ottenuto durante le sessioni di ipnosi, Powell scopre che Prot in realtà si chiama Robert Porter e che il 27 luglio di cinque anni prima un trauma ha drammaticamente segnato la sua esistenza…
"(...) Di colpo, chissà perché, il film (diretto con piatta eleganza da Iain Softley) ribalta tono e prospettive cercando a ogni costo spiegazioni razionali e facendo inopinatamente di Spacey la spalla di Bridges. Era difficile tradire più a fondo logica e aspettative del fantastico. Superlativo, naturalmente, Kevin Spacey". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 gennaio 2002)"E' una delle più curiose e raffinate varianti nel tema dell'alieno dall'altro mondo, quando l'ignoto combina le domande sull'esistenza ai confini della follia. Nello stesso tempo, la credulità di genere che il simpatico Prot sollecita nel pubblico è un efficace, perturbante tunnel per raggiungere il cupo territorio della malattia mentale. Il regista Softley mantiene plausibile l'ambivalenza delle soluzioni, non perché si creda ai marziani, ma perché credere in ciò che si vede è troppo poco. Arguto". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 1 febbraio 2002)"Due Oscar ('I soliti sospetti' e 'American Beauty') non bastano a rendere indiscutibili un attore e Kevin Spacey non fa eccezione. Presenza, aspetto, tecnica di recitazione e un carisma, nel suo caso, hanno bisogno di una struttura narrativa solida e di coprotagonisti molto validi rispetto ai quali ritagliare, cesellare e inventare personaggi monomaniaci. Quando mancano entrambi o viene meno uno di questi due elementi, i suoi film non funzionano. 'K-Pax' è cucito, senza accensioni, per un suo show di maniera". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 29 gennaio 2002)"Visto da un osservatorio soltanto cinematografico, 'K-Pax' è una furba mistificazione, non possiede la solidità poetica di 'Cuori in Atlantide', che contamina i generi sfruttando un non originalissimo spunto di partenza iniziato negli anni '50 con 'Ultimatum alla terra', fino a 'L'uomo che cadde sulla terra', assai più eccitanti di questa vicenda che si fa gioco degli spettatori con alcune nozioni scientifiche buttate là con finta noncuranza. Kevin Spacey, ormai intrappolato nei suoi manierismi, é folle con metodo, mentre Jeff Bridges, interprete sensibilissimo, è il solo che si comporti come un essere umano, con umani dubbi e paure. Regia convenzionale e non pochi momenti di noia", (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 26 gennaio 2002)
K- PAX - Da un altro mondo è tratto dall’omonimo romanzo fantascientifico di Gene Brewer.
ROMANZO OMONIMO DI GENE BREWER
Attore | Ruolo |
---|---|
Kevin Spacey | Prot |
Jeff Bridges | Dr. Mark Powell |
Mary McCormack | Rachel Powell |
Alfre Woodard | Claudia Villars |
David Patrick Kelly | Howie |
Saül Williams | Ernie |
Peter Gerety | Sal |
Celia Weston | Sig. Archer |
Ajay Naidu | Dr. Chakraborty |
Tracy Vilar | Maria |
Melanee Murray | Bess |
John Toles-Bey | Russell |
Kimberly Scott | Joyce Trexler |
Conchata Ferrell | Betty Mcallister |
Vincent Laresca | Navarro |
Mary Mara | Rachel |
Greg Lewis | Dominick |
Brian Howe | Dr. Seve Becker |