In nome del popolo sovrano
Locandina In nome del popolo sovrano

In nome del popolo sovrano

Voto del pubblico
Valutazione
3.5 di 5 su 20 voti
Regista: Luigi Magni
Anno: 1990
Paese: Italia
Durata: 112 min
Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI INTERNATIONAL - RICORDI VIDEO, BMG VIDEO (PARADE)
In nome del popolo sovrano è un film di genere drammatico, storico del 1990, diretto da Luigi Magni, con Alberto Sordi e Luca Barbareschi. Durata 112 minuti. Distribuito da ARTISTI ASSOCIATI INTERNATIONAL - RICORDI VIDEO, BMG VIDEO (PARADE).
Genere: Drammatico, Storico
Anno: 1990
Paese: Italia
Durata: 112 min
Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI INTERNATIONAL - RICORDI VIDEO, BMG VIDEO (PARADE)
Sceneggiatura: Luigi Magni
Produzione: ANGELO RIZZOLI JR. PER ERRE PRODUZIONI IN COLLABORAZIONE CON RAIDUE

TRAMA IN NOME DEL POPOLO SOVRANO

Nel 1849, da Roma il Papa Pio IX è costretto a recarsi esule a Gaeta per l'avvento della Repubblica Romana. Pochi mesi dopo le truppe francesi del generale Oudinot e quelle austriache tentano di riprendere Roma, per imporre con la forza la restaurazione del potere temporale, che anche una parte dei cittadini, specie i nobili, vogliono vedere ripristinato. In casa del marchese Arquati, nobile papalino, vivono il figlio Eufemio, debole e timido, con la moglie Cristina, (che l'ha sposato costretta dalla famiglia), la figlia Giacinta e la serva-padrona Rosetta. Cristina, sostenitrice della repubblica, è diventata l'amante del capitano Giovanni Livraghi, rivoluzionario milanese, accorso in aiuto dei repubblicani, e grande amico del frate barnabita Ugo Bassi, contrario al potere temporale e sostenitore dei diritti del popolo, ma sempre fedele alla sua missione di sacerdote. Fra i popolani insorti spicca Ciceruacchio (Angelo Brunetti), accompagnato dal figlio adolescente, Lorenzo. Frattanto il marchesino Eufemio, innamoratosi improvvisamente della propria moglie, che vede trasfigurata dalla passione politica e da quella per Livraghi, è deciso ad uccidere il rivale, e a tale scopo lo raggiunge, mentre combatte sul Gianicolo, dove invece lo salva, uccidendo un francese, che stava per colpirlo a morte. Dopo molti scontri i patrioti repubblicani superstiti, sconfitti dalle truppe straniere, abbandonano Roma e si dirigono disordinatamente verso il nord. Cristina cerca di raggiungere Giovanni, il quale è partito con Bassi per congiungersi a Garibaldi. Ma Bassi e Livraghi vengono arrestati e condannati a morte, mentre la donna tenta invano di salvare l'amante, implorando la grazia da un potente prelato suo amico. Prima dell'esecuzione, a Ugo vengono negati i sacramenti, mentre Giovanni sceglie di confessarsi a lui. Intanto Eufemio cerca sempre la moglie, che vuol uccidere per vendicarsi, ma quando, dopo la morte di Livraghi, la rivede, tutto è cambiato fra loro: Cristina ora lo stima per il suo gesto generoso sul Gianicolo, gesto che gli ha fatto rischiare la vita. I due sposi si riuniscono, e lei segue il marito quando questi decide di combattere coi piemontesi per l'unità d'Italia. Frattanto anche Ciceruacchio e suo figlio vengono fucilati, mentre a Roma il Papa Pio IX torna a regnare.

CRITICA DI IN NOME DEL POPOLO SOVRANO

"La veemenza anticlericale non esclude tuttavia un momento di commovente spiritualità." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera')"Magni è un romano di tendenza antipapalina. Ma ha il buon senso di non infierire su nessuno, di canzonare bonariamente anche chi stima." (Francesco Bolzoni, 'La Rivista del Cinematografo')"Il romanzo privato-politico si inserisce nel quadro di un periodo storico e dei temi risorgimental anticlericali cari al regista Luigi Magni, illustrati alla maniera d'una narrazione divertente, tradizionalmente e facilmente popolare." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa').'Anche se Magni non sta dalla sua parte, quel Papa Re in fuga più vincitore che vinto è uno dei segnali della vitalità del suo film. Nel rispetto onesto delle ragioni degli altri." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo')"Deve essere guardato da vicino mettendo a fuoco i gruppi di personaggi e riducendo la prospettiva, se ci si allontana si ha la sensazione che l'autore non sia riuscito a trovare un giusto tono d'insieme." (Gabriella Giannice, 'Il Giorno')"Un affresco, molto mosso, magari troppo diluito nella seconda metà, con qualche stecca e un disuguale approfondimento dei personaggi." (Giovanni Grazzini, 'Il Messaggero?)

CURIOSITÀ SU IN NOME DEL POPOLO SOVRANO

- DAVID DI DONATELLO 1991 PER I COSTUMI A LUCIA MIRISOLA.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI IN NOME DEL POPOLO SOVRANO

AttoreRuolo
Alberto Sordi
Marchese Arquati
Luca Barbareschi
Giovanni Livraghi
Elena Sofia Ricci
Cristina
Massimo Wertmüller
Eufemio Arquati
Serena Grandi
Rosetta
Nino Manfredi
Ciceruacchio
Jacques Perrin
Ugo Bassi
Carlo Croccolo
Carlo Bonaparte
Gianni Bonagura
Pio IX
Gianni Garko
Generale Oudinot
Elena Berera
Giacinta Arquati
Luigi De Filippo
Monsignor Venini
Roberto Herlitzka
Gioacchino Belli
Camillo Milli
Prete veneto
Sebastiano Busiri Vici
Ufficiale garibaldino
Lorenzo Flaherty
Soldato francese
Benedetto Fanna
Ciro Belli
Costantino Meloni
Lorenzo

PREMI E RICONOSCIMENTI PER IN NOME DEL POPOLO SOVRANO

David di Donatello - 1991

Ecco tutti i premi e nomination David di Donatello 1991

  • Premio miglior costumista
  • Candidatura miglior scenografo

Nastri d'Argento - 1991

Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1991

  • Candidatura migliore attore non protagonista a Massimo Wertmüller
  • Candidatura migliore sceneggiatura a Luigi Magni
  • Candidatura migliori costumi
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