LA TRAMA DI I GIORNI DEL COMMISSARIO AMBROSIO
In procinto di partire per le vacanze con Emanuela Quadri, da anni sua compagna, il gioviale commissario Ambrosio è costretto ad indagare sulla morte di Vittorio Borghi, un libertino danaroso dai molti precedenti penali. Insospettito dalla deposizione esitante di Renzo Bandelli, testimone dell'accaduto - un volinista che vive "separato in casa", con la moglie Giulia e la figlia Sandra - il commissario Ambrosio - a seguito di questa malaccorta testimonianza in parte suffragata da Rosa Cuomo, un'anziana stravagante signora - con l'aiuto del suo fedele collaboratore Luciano mette alle strette Bandelli che ammette di essere colpevole della morte di Borghi avvenuta a causa di un diverbio stradale. Questa confessione non convince il commissario il quale, indagando sul torbido passato di Borghi, scopre che questi, dopo una lunga relazione con la giovane Sandra Bandelli, aveva trasformato la ragazza in una eroinomane: ad uccidere l'uomo era stata lei stessa per liberarsi sia dalla droga sia dalle squallide attenzioni di Borghi.