Il film rievoca gli avvenimenti susseguitisi dal 20 aprile 1945 - in cui Hitler nella Berlino semidistrutta e assediata dall'Armata Russa, si chiude nel suo bunker sotterraneo, con l'amante, Eva Braun e un gruppo di alti gerarchi e generali nazisti - al 29 dello stesso mese, che vede il dittatore e la donna, divenuta frattanto sua legittima moglie, darsi la morte col cianuro. Tali avvenimenti sono: l'ultimo consiglio di guerra; il tradimento di Goering; il richiamo di Von Greim da Monaco e il suo rocambolesco atterraggio nella Berlino ormai quasi tutta in mano ai sovietici; l'impiego dei bambini nella lotta contro i russi; l'annuncio delle trattative segrete di Himmler con gli angloamericani; la fucilazione di Hermann Fegelein cognato di Eva Braun; la lugubre cerimonia della distribuzione del cianuro a tutti coloro che hanno seguito il Führer nel bunker e che hanno giurato di uccidersi con lui; la morte di Eva Braun e di Hitler cui non segue, però, quella della sua corte: anziché portarsi alla bocca la pastiglia di veleno gerarchi e generali, cui Hitler aveva sempre proibito di fumare, si accendono una sigaretta. Guardalo subito su Prime Video
Il ritmo è, come richiedeva la storia opprimente, lento, intervallato da documenti cinematografici sui trionfi e la rovina del nazismo; Alec Guinnes presta al personaggio di Hitler una maschera di allucinante fissità. Dagli insensati monologhi del Fuhrer e più ancora dai disastrosi effetti della sua impresa è facile risalire all'individuazione e quindi alla condanna degli errori di partenza, nonostante si commetta, qua e là, l'ingenuità di far apparire il fondatore del nazismo un grottesco personaggio da burletta meschino e sempliciotto. (Segnalazioni Cinematografiche).
"GLI ULTIMI GIORNI DELLA CANCELLERIA" DI GERHARD BOLDT