TRAMA GLI INVINCIBILI FRATELLI MACISTE
Mentre il principe Akim con la fidanzata Jhana sta costruendo un tempio aiutato dai fratelli Maciste, Taliade, regina di un mondo sotterraneo, fa rapire Jhana per attirare nel suo regno Akim di cui è innamorata. I due Maciste scoprono le tracce di Jhana e, mentre uno di loro corre ad avvertire il principe, l'altro è assalito dagli uomini leopardo e trascinato dentro il regno di Taliade. Nonostante la sua resistenza, viene per mezzo di un filtro soggiogato ai voleri della regina. Akim entra anch'egli nel mondo sotterraneo e Taliade gli promette la salvezza di Jhana e di tutti gli schiavi rinchiusi nel suo regno a patto che egli la sposi. Mentre egli sta per cedere ai voleri di Taliade, entra nel regno anche Maciste I, che però è affrontato e messo fuori combattimento dal fratello ormai succubo ai voleri della regina. Ma un'ancella, Nice, ex favorita della regina ed ora caduta in disgrazia ed innamorata di Maciste I, sottrae un filtro con cui fa rinsavire il suo innamorato che a sua volta libera il fratello. Entrambi riescono ad eliminare gli uomini leopardo e a penetrare nel tempio dove stanno avvenendo le nozze di Taliade con Akim. Mentre uno dei Maciste si incarica di far girare una ruota da cui dipende tutta la stabilità del regno sotterraneo, Akim e l'altro dei Maciste portano in salvo tutti i prigionieri. Quando Maciste provoca il crollo, Taliade resta sepolta nel suo stesso regno e Maciste I con Nice riesce a raggiungere l'uscita ed a porsi in salvo.
CRITICA DI GLI INVINCIBILI FRATELLI MACISTE
" Il mito del gigante buono [...] è destinato a durare quanto gli uomini, dei quali rappresenta, evidentemente, una categoria psicologica insopprimibile [...] peccato che non sempre, in arte, le buone intenzioni abbiano il loro guiderdone. In questo film il regista Mauri ha puntato sulla quantità e di Maciste ne ha presentati due [...] con tale abbondanza di cartapesta che finiscono per diventare sospetti perfino i guizzanti bicipiti dei due Maciste [...]". (Anonimo, "Corriere della Sera", settembre 1965).
