LA TRAMA DI GLI IMBROGLIONI
Nell'America anni Trenta, Maurice e Arthur sono due attori senza lavoro. Fanno varie audizioni ma nessuno li scrittura, e riuscire a mangiare ogni giorno diventa problematico. Un ulteriore disappunto arriva dal fatto di assistere all'immeritato trionfo sulla scena di Jeremy Burtom, attore mediocre e vanitoso. I due non riescono a fare a meno di scontrarsi con lui, che per tutta risposta li fa inseguire dalla polizia. In fuga per le strade, Maurice e Arthur finiscono per salire a bordo di una nave in procinto di salpare. Ma sulla stessa nave si è imbarcato anche Burtom. Per non farsi riconoscere da lui e dal severo capo-cameriere Meistrich, gli amici sono costretti a trasformarsi in personaggi sempre diversi. Intanto sulla nave si muove una serie di strani personaggi: la capo-hostess Lily, una regina in esilio, un ufficiale in seconda, un uomo triste di nome Felice, che vorrebbe morire. Queste persone sono impegnate in varie attività: chi prepara attentati, chi loschi affari, chi cerca di accasarsi. La notizia di una bomba sulla nave si diffonde e il panico dilaga. Ma il pericolo viene sventato a tempo. Tutti hanno avuto una gran paura: il dinamitardo mancato vuole che ogni persona abbia una sola faccia, senza nascondersi. Maurice e Arthur vengono elogiati e applauditi. L'esplosione che segue è quella dei fuochi d'artificio che illuminano la notte.
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RECENSIONE
"Si tratta di una commedia dai toni farseschi che si rifà palesemente al periodo d'oro del cinema americano anni Trenta, e in particolare alla coppia Stan Laurel-Oliver Hardy (ossia Stanlio e Ollio), che i due protagonisti richiamano anche nella conformazione fisica. Per quanto in certi punti si verifichi qualche pausa (forse dovuta a certa inesperienza del regista-attore Stanley Tucci), nel complesso il film poggia su una intelligente sequenza di episodi, su una recitazione svagata e elegante, su un percorso narrativo magari semplice ma mai banale, anzi riscattato da siparietti ben costruiti, da una comicità pungente, da una sceneggiatura che riflette senza pedanteria sul bello e sul brutto della vocazione al mestiere dell'attore. Film raffinato, dunque, e certo azzeccato." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 128, 1999)
INTERPRETI E PERSONAGGI DI GLI IMBROGLIONI