Fuga da Absolom è un film del 1994, diretto da Martin Campbell e tratto dal romanzo di fantascienza The Penal Colony di Richard Herley (1987).
Il film è ambientato in un futuro non troppo lontano, nel 2022, quando, durante una parata militare il capitano dei marines John Robbins (Ray Liotta) uccide, in segno di protesta, un ufficiale statunitense, che lo aveva coinvolto in un massacro di civili. Condannato all'ergastolo, viene condotto al carcere di massima sicurezza Leviticus, ma, dimostrata la sua tendenza a non rispettare l'autorità, Robbins viene trasferito in una primitiva colonia penale su un'isola conosciuta come Absolom. Qui vengono lasciati i criminali irrecuperabili, che devono imparare a sopravvivere contando solo su se stessi.
Col tempo sull'isola si sono delineate due fazioni, gli Esterni, un branco di violenti, all’occorrenza cannibali, guidati da Marek (Stuart Wilson) e gli Interni, una tribù pacifica guidata dal Padre (Lance Henriksen). John si trova a lottare per la sua sopravvivenza, ossessionato dal desiderio di fuggire per raccontare al mondo la verità sulle prigioni corrotte e sui massacri al tempo della guerra, ma l'isola è pattugliata da elicotteri e recintata da impenetrabili difese…
"Regista di 'Legge criminale', un noir compatto che vinse il Mystfest 1989, Martin Campbell governa con ammirevole maestria il suo film, tutto calato dentro le regole e gli stereotipi del genere avventuroso anche se aggiornato con le efferatezze del moderno cinema di azione violenta. Due o tre smagliature, ricucite col fil bianco, non tolgono smalto alle molte virtù: ritmo serrato, continue sorprese, paesaggi bellissimi colti da una cinepresa sempre in movimento, personaggi credibili, giusto dosaggio di azione e introspezione. 'Fuga da Absolom' non racconta nulla di nuovo ma lo fa con una felicità rara di affabulazione." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 30 Agosto 1994)"Così, dopo un prologo di geometrica crudeltà, il film comincia con uno scenario fantascientifico, sospeso tra l'incubo orwelliano e la ricostruzione high-tec, in un carcere che si chiama significativamente Leviticus per saltare poi a capofitto in uno scenario selvaggio e barbarico di un'isola dove vengono abbandonati i più irriducibili tra i prigionieri. E quindi anche un ex militare, geneticamente insofferente dell'autorità, che cerca di evitare i ricatti della coscienza con una fiducia illimitata nella propria determinazione a fuggire. Ma anche qui il film non concede troppo al genere apocalittico o a un rambismo di maniera: la macchina da presa si muove troppo in fretta per cedere al compiacimento estetizzante tra costumi e scenografie che reinventano un mondo post-moderno e neoprimitivo. E la sceneggiatura cambia continuamente registro, dall'avventura al conte philosophique, citando Kubrick e Mad Max, ma mettendo in mostra un minimalismo degli effetti speciali che non soffoca mai l'apologo libertario sul destino dell'umanità e il piacere dell'avventura sulle ali della fantasia. Elettrizzante." (Paolo Mereghetti, 'Sette', 15 Settembre 1994)
Ray Liotta aveva sempre desiderato interpretare un personaggio eroico, per questo motivo accettò volentieri il ruolo del protagonista.
Più di quattrocento comparse hanno partecipato alle riprese del film.
Nel romanzo il protagonista si allea con un uomo di nome Fader, parola olandese che ricorda "vader" (padre), figura che nel film è rappresentata da The Father (il Padre) che governa gli Interni.
Robbins, durante il film, sorride solo quattro volte.
L'isola Absolom nella realtà è un'isoletta situata nell'estremo nord del Queensland, in Australia.
Molti artigiani e falegnami dell'isola hanno costruito e intessuto, con i materiali reperibili sul luogo, tutto ciò che si vede nelle riprese del film. Inoltre, molti di loro hanno preso parte al film come comparse.
Attore | Ruolo |
---|---|
Kevin Dillon | Casey |
Don Henderson | Killian |
Lance Henricksen | "Il Padre" |
Ernie Hudson | Hawkins |
Ray Liotta | John Robbins |
Ian McNeice | King |
Kevin J. O'Connor | Stephano |
Jack Shepherd | Dysart |
Stuart Wilson | Marek |