A New York nel 1950 il ventiduenne Johnny Tempio, ucciso all'uscita da una sala cinematografica, viene esposto in casa, secondo la tradizione, per la visita di amici e parenti. La "famiglia" Tempio è abituata alla violenza, ma la morte del giovane Johnny è per tutti una vera tragedia. Intorno alla bara ci sono i suoi fratelli Ray e Chez, un amico di famiglia, Sali, e le loro donne, Jeannette e Clara. Tra le corone di fiori ne arriva una da parte della famiglia Spoglia, il clan nemico: Ray reagisce, getta via la corona e ordina a tutti di uscire dalla stanza. Poi la "famiglia" si ritrova unita a cena: arriva anche il prete che conforta i presenti, li invita a pregare e a cambiare vita. Frattanto Ray ripensa a quando lui, tredicenne, dovette uccidere un nemico della "famiglia", per ordine di suo padre, e si chiede se l'uccisione di Johnny non sia l'inizio di una nuova lotta tra clan. La moglie Jeannette lo prega di seppellire la salma di Johnny e di non cercare vendetta, temendo per i loro bambini. Ray non sembra convinto e ritorna con la sua mente ad episodi del passato: le scappatelle di Johnny; le discussioni di Johnny sindacalista e la sua reazione alla proposta di Gaspare Spoglia e di Enrico Borghese, un capitalista, di far cessare gli scioperi in cambio di mille dollari al mese; poi, la scoperta che era l'amante della moglie di Gaspare. Ray si convince che uno della "famiglia" di Gaspare abbia ucciso Johnny. Dopo aver fatto catturare Spoglia va al bar dove trova il "nemico" legato ad una sedia: lo interroga, ma l'altro si dichiara innocente. Ray ha dubbi e ripensamenti; poi si convince che l'avversario non dimenticherà mai l'affronto: ordina di riportarlo a casa sua, poi cambia decisione. Frattanto è stato trovato chi ha ucciso Johnny. L'assassino tenta di giustificarsi: Johnny aveva offeso la sua fidanzata; poi cambia versione affermando che è stata una reazione incontrollata dopo una lite. Ma Ray lo uccide. La serie di violenze si conclude in tragedia: Chez, in un momento di follia uccide tutti i membri della "famiglia" e poi si suicida.
"Se c'è un precedente da citare, questo è sicuramente 'Le iene' di Quentin Tarantino che già abbozzava un rendiconto dei torvi sentimenti e risentimenti che governano la pratica, per così dire, quotidiana della malavita. 'Fratelli' si spinge molto più avanti, sia dal punto di vista del respiro antropologico sia da quello della vivisezione drammaturgica. La struttura della famiglia (in senso stretto ma anche criminogeno) italo-americana non era mai stata costruita e smontata con tanta accanita freddezza e tanta ulcerata sensibilità nell'arco di novantotto tiratissimi minuti. Il tratteggio dei caratteri e delle consuetudini della tribalità mafiosa, non era mai risultato al cinema così tragico e liturgico: Christopher Walken, Chris Penn, Vincent Gallo e Benicio Del Toro reinventano - in un corpo a corpo viscerale - dei personaggi che non potranno mai più prescindere dalle loro interpretazioni." (Valerio Caprara, "Il Mattino", 2/11/96)"Anche se si è stanchi di epopee mafiose, resta ammirevole il ritmo perfetto con cui il regista conduce la storia della desolazione del dolore al furore della vendetta e dell'autodistruzione. Rimane magnifico il lavoro di direzione degli attori: Chris Penn, premiato a Venezia, è straordinario, Isabella Rossellini e Annabella Sciorra sono finalmente brave." (Lietta Tornabuoni, "La Stampa", 1/1/96)"'Fratelli' (il titolo originale è 'The Funeral') copre l'arco temporale di una veglia funebre, un momento che di solito serve a rafforzare un gruppo. Qui, ha una funzione disgregante.Le figure narrative - immerse in un contesto connotato da un cattolicesimo tradizionale - sono schierate su fronti opposti: le donne vivono in profondità il rito del congedo che, per gli uomini, diventa un impegno sociale come altri pur scatenando in loro un flusso di memorie.E, dalla dialettica fra i due mondi, scaturiscono elementi per una meditazione religiosa.Ora accettata e ora respinta, essa conduce a un fitto interrogarsi sul libero arbitrio, la dottrina della predestinazione, la responsabilità individuale. Cose, tutte, assenti o rimosse in un comune film-gangster. (Francesco Bolzoni, "Avvenire", 25/10/96)
- REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE 1996.- L'EDIZIONE VIDEO E' VIETATA AI MINORI DI 14 ANNI. - COPPA VOLPI A CHRIS PENN COME MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA E PREMIO OCIC AD ABEL FERRARA ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 1996.
Attore | Ruolo |
---|---|
Christopher Walken | Ray Tempio |
Chris Penn | Chez Tempio |
Annabella Sciorra | Jeanette |
Isabella Rossellini | Clara |
Vincent Gallo | Johnny Tempio |
Benicio Del Toro | Gaspare Spoglia |
Gretchen Mol | Helen |
John Ventimiglia | Sali |
Paul Hipp | Ghouly |
Victor Argo | Julius |
Gian Di Donna | Ray Sr. |
Robert Miano | Enrico |
Frank John Hughes | Bacco |
Amber Smith | Bridgette |
Gregory Perrelli | Chez Da Ragazzo |
Joey Hannon | Chez Adolescente |
Paul Perri | Ray Da Ragazzo |
David Patrick Kelly | Michael Stein |
Ecco tutti i premi e nomination Festival di Venezia 1996