Dilili a Parigi, il film diretto da Michel Ocelot, è ambientato nella Parigi della Belle Epoque, il piccolo Kanak Dilili, in compagnia di un ragazzo che fa le consegne in motorino, indaga sul misterioso rapimento di un gruppo di ragazze.
I due incontreranno personaggi straordinari che forniranno loro indizi importanti per la loro ricerca.
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Ocelot affronta col film problematiche di integrazione (razziale e di genere) con cui ci confrontiamo purtroppo ancora oggi, adottando un punto di vista orgogliosamente francese e in senso lato europeo. Accompagna la sua piccola canaca Dilili a scoprire un'identità alternativa negli ideali alti (ma non supponenti) della Belle Époque, celebrata in uno stile visivo che miscela grafica bidimensionale, CGI e persino fotografie, con la creatività delicata che ha sempre contraddistinto l'autore. Non manca qualche didascalismo, e il ritmo stenta a ingranare nei primi passi, ma il risultato ci sprona a non disprezzare gli ideali che resero grande l'arte, la scienza e la cultura del nostro passato, suggerendo che possano essere la bussola del nostro presente dispetato e confuso. (Domenico Misciagna - Comingsoon.it)
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