Dennis la minaccia, commedia diretta da Nick Castle, segue le peripezie di Dennis Mitchell (Mason Gamble), un innocente bambino combina guai di cinque anni che vive con i genitori Henry (Robert Stanton) e Alice (Lea Thompson). A causa degli atteggiamenti pestiferi del figlio, i genitori faticano a trovare dei babysitter adatti. Il piccolo inoltre è l’incubo vivente dell’anziano e tranquillo vicino di casa George Wilson (Walter Matthau), che non viene mai lasciato il pace da Dennis.
Un giorno i coniugi Mitchell, costretti a partire per lavoro, chiedono a George e alla moglie Martha (Joan Plowright) di badare al figlioletto: la signora Wilson è ben felice di ospitare il bambino, mentre l’anziano vicino è terrificato e teme il peggio, soprattutto in vista di un importante evento di un club botanico di cui George fa parte e che si terrà proprio nel suo giardino.
Mentre si sta tenendo l’evento, Dennis si accorge che qualcuno sta derubando la casa dei Wilson: si tratta del cattivo ladro Switchblade Sam (Christopher Lloyd). Il piccolo cerca di avvisare George, il quale stanco dei guai combinati da Dennis, lo caccia via in malo modo. Il bambino allora scappa in sella alla sua bicicletta, ma arrivato nel bosco incontra il furfante, che decide di rapirlo per chiedere il riscatto...
Ambientato ai nostri giorni, ma in modo da riflettere l'atemporalità della favola ed interpretato dal mini debuttante Mason Gamble con diabolica credibilità, la commediola per gli adulti ha un solo motivo d'interesse ed è Matthau che, recitando con la stilizzata comicità di un cartone animato, fa del suo burbero dal cuore d'oro il nonno ideale di Dennis e di tutti noi. (La Stampa, Alessandra Levantesi, 14/11/93) Dennis la minaccia, uscito dalla matita di Hank Ketcham, imperversa come fumetto dagli anni Cinquanta su centinaia di giornali americani. Al centro ha un bambinetto di cinque anni, candido e quasi innocente, che riesce sempre, quasi per sbaglio, a combinare un sacco di guai, non solo a danno di papà e mamma ma, soprattutto, di un burbero vicino, il signor Wilson, e a un certo momento, anche di un cattivissimo ladrone che, con la sua abituale sventatezza, riuscirà facilmente a mettere nel sacco. Il film di oggi, non a caso prodotto e scritto da John Hugues, primo responsabile di Mamma, ho perso l'aereo, si rifà scopertamente a quei fumetti chiedendo alla regia di Nick Castle di mantenerne il più possibile gli stessi toni fra la favoletta e il gioco, con quel gusto da vecchia comica che scivola facilmente nella farsa. Si ride soprattutto agli scontri fra l'angelico diavoletto e il malcapitato vicino di casa, tutti incidenti macroscopici, disavventure quasi da cartoon, ritmi tenuti sempre abilmente fra l'allegro e il grottesco. Quando invece entra in scena il ladrone, nonostante certe reminiscenze di Mamma ho perso l'aereo, la beffa si fa ripetitiva, i suoi contorni sconfinano nel paradossale e si fatica abbastanza a seguire, specie dopo la vitalità e la freschezza della prima parte. Comunque se si tiene sempre a mente che l'occasione di tutto sono dei fumetti e che Hollywood, ancora una volta, tenta le vie del successo ricorrendo a dei ragazzini terribili, si può accettare lo scherzo e cedere allo spasso; anche perchè per gli adulti è innocuo e per i bambini, al massimo, non è molto educativo. (Il Tempo, Gian Luigi Rondi, 21/11/93) L'operazione ideologico-commerciale è assai simile: sceneggiatura sfilacciata nella quale inserire gag sul sublimato rapporto adulti e bambini, estetica del divertimento che ricalca le idiozie intelligenti del cartone animato, tentativo (sotterraneo, ambiguo), di offrire, insieme al divertimento, ampie dosi di sottile cinismo e radente cattiveria. In questo senso Dennis allenta le briglie della favola moderna, assai presenti nel dittico con Culkin a vantaggio, invece di una poetica più iperealista. Il film risolve la propria comicità elaborando una commedia quasi isterica, rabbiosa, fanatica, a tratti volgare. Dietro i sollazzi e i trastulli, si celano una strana inquietudine e un vano orrore quotidiano: dunque, non solo il puro divertimento a tutto tondo. Ma la carta vincente di Dennis è, ovviamente, quella giocata da Walter Matthau che, ancora una volta alle prese con un "piccolo diavolo", sfodera un prontuario di smorfie, rughe, ammiccamenti e "facce facciose" assolutamente irresistibili. Gli fa da contrappeso recitativo l'imperturbabile Joan Plowright. (Il Messaggero, Fabio Bo, 29/11/93)
La pellicola si basa sull'omonima serie di fumetti realizzata dal disegnatore Hank Ketcham.
Il film ha due sequel: Dennis colpisce ancora (1998) e Dennis - La minaccia di Natale (2007).
Più di ventimila bambini fecero il provino per la parte di Dennis Mitchell.
Attore | Ruolo |
---|---|
Walter Matthau | Mr. Wilson |
Joan Plowright | Martha Wilson |
Mason Gamble | Dennis Mitchell |
Lea Thompson | Alice Mitchell |
Christopher Lloyd | Switchblade Sam |
Rick Le Fevour | Stuntmen |
Natasha Lyonne | Polly |
Hank Johnston | Gunther |
Bill Erwin | Edward Little |
Christopher Epper | Stuntmen |
Casey Gamble | Bambina |
Kellen Hathaway | Joey |
Rebecca C. Hogan | Donna che sbraita 2 |
Ethel Gerstein | Donna che sbraita 1 |
Peggy Goldberg | Donna che sbraita 4 |
Devin Ratray | Mickey |
Barbara Betty | Ruff |
Billie Bird | Edith Butterwell |
Daiana Campeanu | Babysitter |
Danny Castle | Stuntmen |
Leona Toppel | Donna che sbraita 3 |
Paul Winfield | Capo della Polizia |
Corey Vane | Mike |
Kay Whipple | Stuntmen |
Beverly J. O'Donnell | Babysitter Anziana |
Melinda Mullins | Andrea |
Jack McGuigan | Uomo che sbraita |
Chad Randall | Stuntmen |
Amy Sakasitz | Margaret Wade |
Robert A. Saunders | Ragazzo Babysitter |
Robert Stanton | Henry Mitchell |
Ben Stein | Capo |
Arnold Stang | Fotografo |
Cris Thomas-Hice | Stuntmen |