LA TRAMA DI CODICE 46
Codice 46, diretto da Michael Winterbottom, è un fantasy-drama ambientato in un futuro non troppo lontano. In un mondo in cui è il codice genetico a decidere se le persone possono procreare, attraversare le frontiere o avere accesso alle città, William Geld (Tim Robbins), dotato di un dispositivo che gli permette di leggere nelle menti altrui, investiga su una frode ai danni della Sphinx, una compagnia assicurativa.
Il giovane scopre presto che la responsabile della truffa è una donna di nome Maria Gonzales (Samantha Morton), ma un imprevisto gli impedisce di portare a termine la sua missione. Anche se William è consapevole che Maria merita una condanna per ciò che ha fatto, non riesce a consegnarla alle autorità perché si innamora inaspettatamente di lei...
RECENSIONE
"Un bell'esempio di fantascienza low-tech cioè adulta, molta atmosfera e pochi gadget, che sarebbe bello veder attecchire e svilupparsi in futuro. A meno che il futuro, come in 'Code 46', non sia già qui". (Fabio Ferzetti,'Il Messaggero', 3 settembre 2003) "A parte i paesaggi urbani di una Shanghai ripresa come l'Alphaville di Godard, il resto è confusa noia. Buona idea non fa da sola buon film". (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 3 settembre 2003)"Prolifico e dotato di notevole 'facilità' (ma non sempre in senso positivo) nell'uso della cinepresa, Michael Winterbottom pare intenzionato ad attraversare tutti i generi del cinema. Con 'Codice 46' s'inoltra nella fantascienza prossima ventura; però non è nella forma migliore, tanto che lascia parzialmente insoddisfatto lo spettatore dopo averne stimolato l'appetito." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 7 maggio 2004)"Dopo 'Cypher' e in attesa del cartoon 'Innocence', 'Codice 46' porta il contributo di un regista inglese di media età, quel Winterbottom che si conosce per le storie sociali inglesi tipo Loach. Con la presenza del bravo Tim Robbins, l'autore esplora un terreno di fantascienza a lui nuovo ma in realtà consunto dall'uso del cinema. In una Shangai pronta alle peggiori previsioni di Orwell, netta è la divisione tra i potenti e i dannati, infelici cacciati e perseguitati in una Terra in cui lo Stato viola la privacy nel trionfo della burocrazia omicida. Il tono surreale dell'inizio, scenograficamente accattivante, si incrocia poi col poliziesco, né viene condonata la love story di Tim, operatore che legge nella mente, con Samantha Morton, truffatrice e faccendiera. Ma la libertà è diventata un optional in un film dalla metafora troppo didascalica, manicheo e ripetuto." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 22 maggio 2004)
CURIOSITÀ SU CODICE 46
Presentato in concorso alla 60ma Mostra del Cinema di Venezia (2003).
INTERPRETI E PERSONAGGI DI CODICE 46
PREMI E RICONOSCIMENTI PER CODICE 46
European Film Awards - 2004
Ecco tutti i premi e nomination European Film Awards 2004
- Candidatura migliore colonna sonora a Stephen Hilton, David Holmes
- Candidatura migliore fotografia a Alwin H. Küchler, Marcel Zyskind
- Candidatura premio del pubblico: miglior attrice a Samantha Morton
- Candidatura premio del pubblico: miglior regista a Michael Winterbottom