TRAMA AMOR NON HO, PERÒ... PERÒ...
Teodoro, uomo semplice, mite e di poco spirito, è dominato dal fratello Antonio, un arruffone senza scrupoli, che si avvale della sua collaborazione nello svolgimento dei suoi multiformi traffici. Un giorno Teodoro, avvilito per un affare non riuscito, vede una ragazza buttarsi nel Tevere. Benché non sappia nuotare, Teodoro salta in acqua per salvarla, ma alla fine le parti s'invertono e lui verrà salvato da Gina, la quale poi gli racconterà la sua storia. La ragazza ha voluto morire perché l'uomo da lei amato, Andrea, accusato d'un delitto commesso non da lui, ma da certi gangster, è stato arrestato. Il capo dei malviventi ha nelle mani le prove dell'innocenza di Andrea e Teodoro, dopo aver ripetutamente impedito a Gina di realizzare i suoi propositi disperati, decide di affrontare il bandito e di sottrargli queste famose prove. Attraverso varie avventure, Teodoro, favorito dalle circostanze, riesce nell'intento; ma quando ha in mano le agognate prove che devono restituire a Gina l'uomo amato, è colto dalla tentazione di distruggerle. Egli vincerà la tentazione, Andrea sarà liberato: con una grande tristezza nell'animo, Teodoro vedrà allontanarsi i due innamorati.
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CRITICA DI AMOR NON HO, PERÒ... PERÒ...
"Il film presenta una certa freschezza, una certa libertà di movimenti, tende ad essere qualcosa di più. E questo è già sufficiente a metterlo in evidenza di fronte al numero crescente di pellicole cosiddette comiche e di livello penosamente basso". (M. Siniscalco, "Rassegna del Film", 2, marzo 1952).
