A.C.A.B., film drammatico diretto da Stefano Sollima, racconta le vicende di Negro (Filippo Nigro), Mazinga (Marco Giallini) e Cobra (Pierfrancesco Favino), tre celerini che cercano di sopravvivere tutti i giorni alla durezza del loro lavoro. Se essere un agente antisommossa è complicato ed estenuante, lo è ancora di più se anche la vita privata riserva i suoi problemi. Mazinga, rimasto invalido dopo essere stato ferito in servizio, combatte con un figlio che frequenta gruppi di neofascisti. Negro sta divorziando e teme che sua moglie non gli faccia più rivedere la loro bambina. Cobra sta affrontando un processo per aver aggredito un tifoso. Sebbene siano tutti diversi, li lega una forte amicizia, quasi una fratellanza, che gli dà la forza per andare avanti.
Un giorno arriva nella loro squadra Adriano Costantini (Domenico Diele), un nuovo giovane celerino da formare, che fa subito i conti con la dura realtà del loro mestiere. A peggiorare lo stato d'animo dei tre agenti è la morte Filippo Raciti, ucciso durante un'azione per placare un gruppo di ultras catanesi. Così Negro, Mazinga e Cobra, mossi dall’ira e dalla sete di vendetta, fanno irruzione nella sede degli ultras che avevano ferito Mazinga e iniziano a picchiare tutti senza farsi scrupoli. Solo che tra loro, c'è un volto conosciuto…
Un film duro, sporco, cattivo. Ben girato, ben interpretato dai protagonisti, basato su una sceneggiatura solida. Efficace nel mettere di fronte lo spettatore al disagio della violenza, di quella violenza che non è solo e soltanto fisica ma sociale, politica, etica. Una contraddizione di fondo però ne ipoteca anche le qualità: perché quello che sulla pagina scritta di un libro inchiesta è sconvolgente ma neutro nella sua proposizione, quando viene tradotto in materiale narrativo, in un film che nelle dichiarazioni del suo stesso autore vuole essere un prodotto di genere, ecco che i problemi si moltiplicano e le ombre si allungano. A.C.A.B. quindi si addossa la responsabilità di (poter) essere letto come un inno apologetico - e a tratti spettacolarmente compiaciuto - a quella violenza, a quel razzismo e a quel fascismo che invece vorrebbe condannare attraverso la loro rappresentazione. (Federico Gironi)
Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Bonini.
Segna l’esordio alla regia di Stefano Sollima.
Nel 2012 ha vinto due Nastri d'Argento, il Premio Flaiano come Miglior attore, assegnato a Pierfrancesco Favino e ricevuto sei candidature ai David di Donatello.
Attore | Ruolo |
---|---|
Pierfrancesco Favino | Cobra |
Marco Giallini | Mazinga |
Filippo Nigro | Negro |
Domenico Diele | Adriano |
Andrea Sartoretti | Carletto |
Roberta Spagnuolo | Maria |
Eugenio Mastrandrea | Giancarlo |
Eradis Josende Oberto | Miriam |
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