LA TRAMA DI 80 MQ - OTTANTAMETRIQUADRI
Film composta da 5 episodi ("Bisbigli" di D. Castelli, "No, mamma, no" di C. Calvi, "Ciao amore" di L. D'Ascanio, "Buon compleanno Gianmaria" di L. Manfredi, "Partenze" di I. Agosta) di 20 minuti ciascuno stilisticamente diversi tra loro, uniti dal tema (rapporti di vario genere tra donne e uomini) e dall'ambientazione (un interno di 80 mq). "Partenze" è il più toccante; "No, mamma, no", sulla dipendenza del maschio italiano dalla madre, è il più riuscito nella sua chiave grottesca; "Buon compleanno Gianmaria", giocato sui sogni che diventano realtà, è parzialmente riuscito, Ciao Amore racconta di un uomo solo in casa mentre la moglie si trova a Milano per lavoro, entrambi vivono un amore logorato dalle troppe parole. Lui si mette a ripulire con frenesia piatti unti, lavandini e sanitari sporchi. Presentato a Finestra sulle immagini di Venezia 1993.
RECENSIONE
L'articolo 28 questa volta è stato ben utilizzato, per consentire a cinque personalità diverse di proporre ciascuna il proprio stile di rappresentazione. La sperimentazione si rivela produttiva: il corto è la misura giusta per l'esordio (Segnocinema) L'unico elemento unificatore tra i cinque lavori è dato dalla superficie dei vari appartamenti, quegli 80 mq costrittivi (in qualche caso anche claustrofobici), che condizionano umori, passioni, bizzarrie, sogni e routine quotidiana. I singoli registi hanno dato buona prova, rispettando questa specie di imbastitura generale, tuttavia articolando su piani narrativi e formali differenti vicende e personaggi. (...) In Ciao amore il realismo sfocia nel grottesco e confina con l'irreale: un ansioso individuo riesce a trasformare il letamaio di casa sua in un ambiente ancora vivibile. (...) Partenze, scritto con tocchi discreti e delicati, é un triste bilancio familiare dove la morte, indolore per Angela, é invocata subito dal marito superstite. (...) Bisbigli punta sullo squallore del sesso-routine, degli incontri stanchi e senza vera passione, quando non esistono nemmeno più le frasi ma monosillabi. (...) Con No mamma no si è alla farsa divertente e leggera, con il mammismo italico alla ribalta, invadente e possessivo e il figlio grande e grosso, preso per la gola fino all'ottundimento del cervello. (...) Le angoscie di un uomo ossessionato da orologi e suonerie, oltrechè da moglie, amante e madre sono efficacemente rese in Buon compleanno, Gianmaria. (...) Segnalazioni Cinematografiche)