120 battiti al minuto, film scritto e diretto da Robin Campillo, racconta le battaglie degli attivisti nei primi anni Novanta contro l'indifferenza nei confronti dell’AIDS. Tra i militanti più impegnati c’è Nathan (Arnaud Valois), in prima linea con l’Act Up-Paris, un'organizzazione che lotta per fare luce sull’epidemia dell’HIV e informare i cittadini più ostili e in generale l'opinione pubblica su questa malattia che si diffonde provocando molti decessi nel paese. L'obiettivo è spiegare che non è vero che si ammalano solo i drogati e gli omosessuali così come invece è uso comune credere. Tra le numerose manifestazioni in cui l'associazione si cimenta, una in particolare si rivela alquanto d’impatto: durante una conferenza propria sul tema dell'AIDS un gruppo di attivisti fa irruzione e lancia del sangue finto sui presenti, legando il relatore.
Non sarà né la prima né l'ultima azione che il collettivo parigino metterà in piedi per far sentire la sua voce. Il giorno dopo, quando i militanti si riuniscono per discutere come muoversi ancora, Nathan, tra i pochi che non ha contratto il virus, resta affascinato da Sean (Nahuel Pérez Biscayart) e dalla sua grande passione per la causa. Si tratta in realtà di un ragazzo molto malato che ha deciso di dedicare il tempo che gli resta da vivere all’associazione. Tra loro nasce un forte legame di amicizia che giorno dopo giorno diventerà qualcosa di più…
Il titolo si riferisce ai 120 battiti al minuto della musica pop tipica dei primi anni Novanta.
Il film ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria, la Queer Palm, il Premio FIPRESCI e il Premio François Chalais al Festival di Cannes (2017). Si è aggiudicato inoltre sei Premi César (2018).
Attore | Ruolo |
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Nahuel Pérez Biscayart | Sean Dalmazo |
Arnaud Valois | Nathan |
Adèle Haenel | Sophie |
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