Maria Grazia Cucinotta a 30 anni da Il postino: fu Nathaly Caldonazzo a parlare di me a Massimo Troisi
In una recente intervista, Maria Grazia Cucinotta ha parlato dei suoi ricordi legati al film Il postino di cui è stata co-protagonista accanto a Massimo Troisi.
Eh sì, sono trascorsi 30 anni da quando il film Il postino uscì al cinema. La data di debutto nelle sale era il 22 settembre 1994, ma fu alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia di quell'anno che il film con Massimo Troisi ebbe la sua prima mondiale. Come sappiamo, l'attore non vide mai completato il film perché morì a 41 anni subito dopo la fine delle riprese. Diretto da Michael Radford, con la collaborazione dello stesso Troisi, il film ottenne cinque nomination all'Oscar vincendo la statuetta per la colonna sonora di Luis Bacalov.
Il postino lanciò anche la carriera di Maria Grazia Cucinotta che fino a quel momento aveva alcuni piccoli lavori in curriculum. Il ruolo della "musa" Beatrice di cui il personaggio di Mario Ruoppolo si innamora, le regalò una meritata vetrina internazionale che la portò a lavorare anche all'estero.
Maria Grazia Cucinotta e il provino per Il postino
Il film, ambientato nel 1952, è tratto dal romanzo dello scrittore cileno Antonio Skármeta intitolato "Ardente paciencia" del 1985, poi ripubblicato come "El cartero de Neruda" (da cui il titolo italiano "Il postino di Neruda"). Il postino racconta dell'animo gentile di un postino che trova ispirazione grazie a Pablo Neruda, unica persona a ricevere posta sull'isola, interpretato da Philippe Noiret, ed esprime se stesso attraverso la poesia grazie a una musa locale di nome Beatrice. Per quell'importante ruolo ci fu una selezione attenta e molte attrici sostennero il provino.
In una recente intervista con il Corriere della Sera, Maria Grazia Cucinotta racconta che fu Nathaly Caldonazzo a riferire di lei a Troisi. "Le sono grata e le voglio bene, anche se non ci parliamo più. Mi tremavano le gambe a stare lì seduta di fronte a lui a leggere un copione. Io poi, che sono dislessica... mi mancava la preparazione, non avevo alcuna esperienza" dice l'attrice. Non fu un problema perché Troisi cercava non voleva che fosse tecnica e le diceva di non recitare perché si vedeva. "Non considerava un difetto neppure la dislessia, mi diceva solo di non correre. Ricordo anche il tic tac che pensavo fosse un orologio e invece era il suo cuore. Per fortuna feci finta di niente e non feci gaffe".
Cucinotta racconta anche che le è capitato di essere molto invidiata dopo il successo del film. "È per quello che me ne sono andata in America. L’Italia non è meritocratica. Un mio agente mi disse: “Prima non ti volevano perché non eri nessuno, adesso non ti vorranno perché il tuo nome offusca quello di tutti gli altri”. Mi arrabbiai, ma aveva ragione". "Se Massimo fosse stato vivo, agli Oscar, avrebbe vinto tutto" continua l'attrice, "Susan Sarandon, Sharon Stone, Madonna, De Niro, Clooney... tutti ne erano innamorati. Ricordo l’abbraccio stretto di Oliver Stone quando mi ha riconosciuta, mi disse che Il postino era il film più bello che avesse mai visto".
Qui sotto il trailer de Il postino.