Fiorello racconta la gavetta: a Radio DJ facevo la pianta e il citofonista di Sandi Marton

Se Rosario Fiorello non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Instancabile, inarrestabile, disposto ad alzarsi tutti i giorni alle 5 di mattina pur di rallegrarci le giornate dai microfoni di Viva Rai2!, a leggerlo ed ascoltarlo è una miniera di aneddoti che fanno morir dal ridere, anche quando non sono esattamente allegri. La sua capacità di trovare il lato umoristico nella vita (come cantavano i Monty Python, "guarda sempre il lato gioioso della vita") gli hanno permesso di arrivare a 62 anni con lo spirito e l'energia di un ragazzino. Tutto questo emerge anche da un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, dove lo showman e conduttore racconta alcuni episodi legati alla sua carriera.

Dai villaggi Valtur a Radio Deejay

Prima di diventare il famosissimo personaggio che è oggi, tutti sappiamo che Fiorello ha iniziato a farsi le ossa intrattenendo gli ospiti nei villaggi turistici. Fino alla svolta: l'assunzione in pianta stabile alla Valtur con un ottimo stipendio e tutti i privilegi del caso. Ma proprio allora si apre una di quelle famose porte girevoli, di fronte alle quali tutti noi ci siamo trovati almeno una volta nella nostra vita (anche se non abbiamo scelto necessariamente la strada giusta): Claudio Cecchetto lo chiama a lavorare a Radio Deejay. Lo stipendio è decisamente più basso, ma vuoi mettere? Ecco così che il giovanissimo Fiorello lascia la Sicilia e sbarca a Milano, che è davvero un altro continente. Tra i suoi compiti in radio quello di fare... la pianta:

Che cos’era la pianta? Semplice: non dovevi fare nulla. Soltanto stare alla radio a osservare, a vedere quello che facevano gli altri, ad assorbire, a imparare. Il primo con cui ho fatto la pianta è stato Tony Severo. All’epoca andava tantissimo la soap opera Sentieri, noi facevamo una specie di parodia che avevamo ribattezzato Viottoli... Amadeus, che era arrivato prima di me, aveva già un programma suo, si chiamava Mattinata esagerata, dove io andavo a fare le vocine di sottofondo.

Milano era anche all'epoca costosa e per risparmiare Fiorello si accontentava di mangiare due rosette, due panini vuoti. Solo che non capiva perché tutti gli passavano davanti, fino a che il panettiere non gli disse che avrebbe dovuto prendere il numeretto, di cui lui non aveva mai sentito parlare. Tra gli episodi più divertenti, la "comune" in cui vivevano all'epoca tutti i professionisti della Radio, tra cui Sandy Marton, biondo cantante croato lanciato da Cecchetto e diventato famoso con la hit People From Ibiza. Racconta Fiorello:

Cecchetto mi disse “da domani abiterai là insieme a tutti gli altri”. Gli altri erano Franchino Tuzio, Marco Baldini, Tracy Spencer, i fuorisede della galassia Deejay, tanto per capirci. E soprattutto lui: Sandy Marton. Vado a questa via Alberto da Giussano, citofono e chi mi apre la porta? Lui, Sandy. “Tu sei il nuovo?”, mi chiese. “Sì, sono il nuovo”. Da quel momento iniziai a fare il citofonista di Sandy Marton. Le donne lo cercavano a tutte le ore. Peeeee (imita il suono del citofono, ndr), c’è Sandy? Sandy, che magari stava già in compagnia, mi faceva segno di dire che non c’era.

Nel leggere le parole di Fiorello è impossibile non sentire la sua voce mentre le racconta e chissà che un giorno non si decida a regalarci un libro di memorie, vista la sua incredibile capacità affabulatoria. Del resto è forse l'unico, nello spettacolo italiano, che si può vantare di non essere stato "scoperto da Pippo Baudo", visto che nel suo divertente "non provino" per Fantastico esagerò talmente tanto in ironia e durata che venne bocciato. Vi invitiamo a leggere sul Corriere della Sera l'integrale dell'intervista e, se vi alzate presto, a vedere Viva Rai2! Se invece vi alzate tardi, potete sempre recuperarlo su Raiplay.