A Masterchef vanno avanti i giovani a scapito del gruppo dei grandicelli
Due eliminazione nella puntata di questa settimana del cooking show Masterchef Italia che ha superato la metà della sua dodicesima edizione. Sorriso tenero e gran fico, ma Jeremy Chan non ci è andato leggero in quanto a perfidia. Ne parliamo con gli eliminati.
I giovani, talvolta giovanissimi, continuano ad andare avanti, fanno gruppo solido fra di loro, guidati da una figura più grande e carismatica, mentre la banda dei diversamente giovani continua a perdere pezzi. Mai come nella puntata di ieri sera della dodicesima edizione di Masterchef Italia sono emerse nel corso delle due ore le contrapposizioni fra un Francesco(ne) ormai rimasto solo, dopo l’eliminazione del barese re del frutto di mare, Giuseppe, e di Silvia. Non lo ama ormai più nessuno, il colosso romano sempre pronto alla battuta e alla simulazione strategica. Una “faccia da schiaffi” amata da molti telespettatori, molto meno dai colleghi concorrenti.
È stata una puntata dedicata al gusto e ai sensi, con il miglior risultato della stagione in termini di ascolti, oltre all’incontro con Jeremy Chan che ha steso Hue, che lo aspettava come una figura angelica, ma dal rossore e dalle parole al peperoncino avrebbe voluto andare oltre alla carezze alle ali dello chef britannico. Dolce, sensibile, gran sorriso, seduce come una star ma colpisce sotto la cintura un peso piuma, al livello di un Iginio Massari alle prese con delle frolle sfaldate.
Ma andiamo con ordine, parliando della settima serata, una nuova Black Mystery Box ha aperto la serata, con l’obiettivo di testare i cuochi amatoriali sulle capacità gustative. Al suo interno 10 ingredienti trasformati in cubetti gelatinati che i concorrenti hanno dovuto indovinare senza alcuna indicazione: gli ingredienti della cucinata sarebbero poi stati solo quelli individuati correttamente. Al Pressure Test lampo successivo dedicato agli abbinamenti tra sapori si sono sfidati Lavinia, Giuseppe e Mattia. Edoardo, vincitore della Black Mystery Box, ha assegnato loro coppie davvero sorprendenti di alimenti: a Mattia sono andati sedano rapa e fiori freschi di lavanda, a Lavinia anguria e acciughe, infine a Giuseppe ha assegnato sogliola di Dover e caffè colombiano. Giuseppe ha presentato Lago Salato (sogliola in crosta di sale e caffè), poi Mattia ha portato Millefoglie di sedano rapa e lavanda (cialde di sedano rapa marinate nella lavanda con tartare di ombrina) infine Lavinia con Alice e Cocomero (acciughe fritte marinate nell’anguria con salsa di mela e anguria). Giuseppe non ha convinto i giudici e ha dovuto abbandonare la cucina.
A seguire, il secondo Skill Test della stagione ha accolto in Masterclass lo chef Jeremy Chan del ristorante 2 Stelle Michelin di Londra Ikoyi, eletto “uno dei più eccitanti al mondo” e new entry lo scorso luglio nel ranking mondiale del World’s 50 Best Restaurants Award. Come sempre in questa prova ad ogni step i migliori accedevano direttamente alla balconata, i peggiori invece dovevano affrontare il livello successivo, e così via fino ad arrivare all’ultimo livello, quello con l’eliminazione. Focus dello Skill Test erano i cinque sensi. All’ultimo livello sono quindi finiti Leonardo, Silvia, Francesco e Ollivier, per un test sulla multi-sensorialità, una vera e propria “mission impossible”: i concorrenti, bendati, hanno prima assaggiato un piatto creato proprio dallo chef Jeremy Chan, e poi hanno dovuto riprodurlo senza riferimenti. Alla fine il piatto più lontano dall’originale è stato quello di Silvia, che ha dovuto quindi sfilare il grembiule e abbandonare per sempre la cucina di MasterChef Italia.
Non sembra però troppo delusa, Silvia, nonostante in trasmissione abbia dato segno di una certa (inconsueta) vis polemica nei confronti dei giudici. Con noi commenta in maniera lapidaria, nel corso di un incontro via zoom, “mi dispiace sia apparsa rabbia, ma era stanchezza, credo fosse giunto il momento di andare via. Ho partecipato dopo anni di pressioni dei miei figli, mi è sembrata una cosa carina mettermi in gioco, in un momento bello della mia vita. Mi sono confrontato con gli altri soprattutto per divertirmi. È stata una bellissima esperienza. Per me era tutta la classe una grande famiglia, poi ovviamente ci sono state divisioni, ma è naturale. I giovani si sono chiusi tra di loro e noi più senior abbiamo creato un altro gruppo. Fa parte dell’età, mi sembra naturale. Ci sono state tensioni, ma siamo sopravvissuti. Noi grandicelli siamo stati piuttosto leali fra di noi, ma anche con gli altri, poi in gara si affilavano i coltelli ovviamente. Ognuno deve gareggiare da solo, fa parte del gioco. Giuseppe è stato un elemento stabilizzante, tranquillizzava sempre tutti”.
Proprio Giuseppe il pugliese che venera il pesce la ascolta sornione, mentre ricorda come è finito (e come è finita) nella cucina di Masterchef. “L’avventura è partita lo scorso anno quando, durante la pubblicità, in una puntata in cui cucinavano dei frutti di mare, una ricetta che mi sembrava alla mia portata, sono andato al computer e ho inviato la domanda di partecipazione. Poche settimane dopo sono arrivati i primi colloqui telefonici e video, a causa della pandemia, poi è stata la volta dei provini veri e propri e del live cooking. Io parto sempre immaginando il piatto finale e da lì disegno in testa ingredienti, colori e poi cucini. Parto dalla fine. Il mio rimpianto è essere uscito con l’abbinamento caffè e sogliola, oggi saprei trattarlo meglio. In questa edizione si è visto di più il gioco di squadra, la competizione, ma noi facevamo un percorso lungo e intenso anche al di là dell’ora che si vede in televisione. Vivevamo tutti in un residence, succedevano delle cose, le dinamiche relazionali entravano in gioco. Se devo unirmi a un gruppo che non stimo, preferisco restare da solo e portare avanti quello che sono e le mie idee, piuttosto che scendere a compromessi. Ho preferito restare insieme a pochi ma buoni, fra questi senz’altro Silvia, oltre a Francesco, Letizia, Francesca. Persone trasparenti, che non hanno bisogno di fare giochetti per portare a sé i più deboli”. Crediamo fortemente che al bolzanino Mattia, nella sua enoteca, siano fischiate le orecchie.
Ma chissà se pagherà la sua strategia di far gruppo con i ventenni terribili, in realtà più che altro molto bravi e anche simpatici.