Anticipazioni TV

A Masterchef sempre più tecnica e creatività: incontro con Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli

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I tre chef giudici hanno raccontato la nuova avventura di Masterchef Italia la quattordicesima edizione sottolineando come l'asticella del talento creatività e tecnica sia sempre più spinta verso l'altro. Ecco cosa ci hanno detto Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli

A Masterchef sempre più tecnica e creatività: incontro con Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli

Ormai veleggiano con leggerezza fra il trio comico in pausa caffè e i saggi custodi della memoria di una trasmissione che ha cambiato, piaccia o meno, il rapporto di molti italiani con la cucina. Sono il trio di chef e giudici di Masterchef Italia, Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli, in particolare quando incontrano i giornalisti. Equilibrismo non semplice parlare per l'ennesima volta all'inizio di una stagione, cercando di non ripetersi. Un po' come accade al programma che, come dicono le autrici, "mantiene anno dopo anno i suoi capisaldi, come i giudici e la struttura di base che ha appassionato tutta Italia, e si aggiungono piccoli ingredienti di novità per dare un po' di dinamicità".

E qual è la vera carta che potrebbe cambiare il live cooking? L'all in, "potranno giocarsi questa opzione, avere 10 minuti invece di 5, ma rinunciando al grigio: o dentro con tre sì o fuori anche solo per un no". Non solo, chi invece si accontenterà della procedura "tradizionale", con un grembiule grigio per un no, sarà sottoposto all'esame alla cieca, un vero blind taste, da parte di un giudice che non vedrà cosa cucina e si affiderà sono alle sue papille gustative per decretare ingresso o meno in masterclass". Il tutto ovviamente da giovedì 12 dicembre, alle 21.15 in esclusiva su Sky Uno e in streaming solo su NOW, sempre disponibili on demand e visibili su Sky Go.

I dirigenti di Sky gongolano per un anno che definiscono "perfetto", fra il successo delle serie televisive, su tutte quella sugli 883 e la recente Piedone, e per il ritorno in gran spolvero di X Factor. Per non parlare della scorsa stagione di Masterchef, la più seguita degli ultimi sette anni. "Ogni volta diciamo che si è alzata l'asticella, ma dov'è finita ormai?", si chiede con un sorriso chef Barbieri, "Mai come quest'anno abbiamo trovato concorrenti molto preparati, al di là dei personaggi, se penso a com'è cambiato in maniera incredibile Masterchef. La creatività è più importante, la tecnica la impari sul campo, e non nei tre mesi del programma. Sarà molto al femminile, molti ospiti in cucina, con uno step ulteriore anche a livello tecnico. I cambiamenti hanno scombussolato anche noi, anche per noi sono arrivati all'ultimo momento, è stato divertente. Fino a poco fa i concorrenti arrivavano e sapevano già tutto, quest'anno no. Hanno acceso delle micce, anche dentro di noi. Vedeste le facce quando gli abbiamo detto che potevano venire eliminati anche dopo la mystery box. Arrivavano sempre tesi".

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Antonino Cannavacciuolo ha sottolineato come in questa quattordicesima edizione, "anche il giorno della finale non avevamo idea di chi avrebbe vinto. Gli anni scorsi quando rimanevano in una decina cominciavamo già a dirci quelli che avrebbero potuto vincere, quasi sempre eravamo d'accordo. Un percorso davvero bello, è stato quello di quest'anno, fra ragazzi sani e ci siamo e si sono divertiti. Poi il motto è stato 'tutto può succedere'. Se penso al passato mi ricordo un ragazzo, Gianni Bertone, che proprio io ho bocciato prima di entrare nella cucina, ora lavora in uno dei miei ristoranti e si sta affermando molto bene. Masterchef non ti regala niente, ma se hai un sogno è un buon trampolino. Ci sono ex concorrenti che si stanno affermando nei ristoranti. Il consiglio è non sparare subito tutte le cartucce, non fingere, ma accettare un percorso molto lungo e faticoso, ma se ci stai con la testa regalerà poi qualcosa di bello. Noi cerchiamo la storia che c'è dietro una ricetta, senza diventa banale. Per me è un allenamento per poi andare nella mia cucina a cucinare. Ognuno porta qualcosa, la nonna, la mamma, il territorio. Grazie al lavoro degli autori, poi, scopriamo sempre nuovi ingredienti che talvolta neanche io conosco".

Giorgio Locatelli conferma il suo ruolo di gentiluomo della cucina di Masterchef, capace di empatizzare con i concorrenti, specie quelli che sono andati all'estero per crescere, come capitato a lui, ristoratore italiano a Londra. "Sicuramente noi ci divertiamo, ma quella che conta è l'esperienza che regaliamo ai concorrenti, che si trovano in un momento cruciale per la loro carriera, nella vita e non solo in televisione. La loro crescita ispira noi e loro. Poi la cucina italiana ci rappresenta nel mondo e il Masterchef italiano deve essere il migliore. Se penso a ex concorrenti rimasti nel mio cuore dico Tracy e Monir, storie di immigrazione, crescita e senso di rivincita, non a caso li sento ancora spesso. Mi sono molto identificato con loro. Anche quest'anno, più del solito forse, ci sono belle storie di italiani di seconda o terza generazione, un percorso di amalgama che aiuterà la cucina italiana a crescere. I figli di immigrati cresciuti in Italia sanno interpretare due cucine in maniera fantastica. In questa edizione ce ne sono almeno un paio parecchio bravi, di estrazioni culturali molto differenti. La sincerità è cruciale, se la trasformano in emozioni possiamo farli crescere, con grosso piacere per noi e per loro".

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