Un operaio, che possiede una buona voce di tenore stranamente uguale a quella di un celebre cantante, viene scritturato da una casa cinematografica perché sostituisca nella registrazione il cantante stesso divenuto irrimediabilmente afono. L'operaio non sa nulla di tutto ciò e quando comprende di essere stato ingannato è troppo tardi, perché i termini del contratto che ha concluso lo impegnano al più assoluto riserbo, ma egli può liberarsi da una obbligazione così dannosa mediante una audizione della propria voce che improvvisa in, un albergo alla presenza e in sfida dell'attore cinematografico che egli ha "doppiato".
"(...) La vicenda che assomiglia a tante altre, diventa interessante per l'ambiente in cui si svolge, quell'ambiente cinematografico con dive isteriche, divi panciuti e registi nevrastenici, su cui si appuntano con curiosità i sguardi di cinespettatori. (...)". (Film - Giuseppina Setti, "Il Lavoro" 16/5/1939)
LE ROMANZE DA POERE LIRICHE SONO CANTATE DA GIOVANNI MANURITA.
Attore | Ruolo |
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Gianni Cavalieri | L'Uomo Della Penna |
Vasco Creti | Il Medico |
Romolo Costa | Il Regista Riva |
Corrado De Cenzo | Il Produttore |
Elsa De Giorgi | La Prima Attrice |
Aldo Fiorelli | Un Tecnico |
Anita Farra | La Padrona Della Pensione |
Claudio Ermelli | Il Maestro Tabarrini |
Adele Garavaglia | La Madre Di Gino |
Giovanni Manurita | Gino Malversi |
Giorgio Malvezzi | Kramer |
Angelo Montagna | Aiuto Regista |
Laura Nucci | Doris |
Peppino Nicolosi | Rossi |
Carlo Romano | Maurizio Sala |
Jone Romano | Maria |
Domenico Serra | Aiuto Regista |
Anna Valpreda | Un'Attrice |
Nietta Zocchi | La Cameriera |