In un viaggio, col fidanzato, per andare a sposarsi, Thérèse sosta, lungo la strada, nel collegio in cui era vissuta da ragazza, rivivendo momento per momento una sua "amicizia particolare". Affidata all'istituto da sua madre, in procinto di unirsi in matrimonio con un uomo facoltoso, Thérèse ha ben presto trovato conforto al suo dolore nell'amicizia di una sua coetanea, Isabella, e, a parte una fuggevole conoscenza maschile, si è dedicata a lei anima e corpo. Un giorno, avuto il permesso di uscire dal collegio in seguito a un banale incidente, Isabella conduce la sua amica in un albergo equivoco, ma Thérèse rimane così disgustata dall'ambiente, che l'incontro finisce in un litigio, subito spento. Successivamente durante una lezione, accortasi dell'assenza di Isabella, Thérèse si rivolge al portiere, apprendendo che la sua mica se ne é andata con la madre, per sempre. Sconvolta, si getta piangendo su una panchina, finché una bambina non l'invita a giocare. Thérèse, ritrovato il sorriso, accetta: un periodo della sua vita è così finito.
NOVELLA OMONIMA DI VIOLETTE LEDUC