The Final Cut, film scritto e diretto da Omar Naim, segue le vicende di un mondo futuro in cui, investendo una cospicua somma di denaro, è possibile installare nel cervello una sorta di scatola nera che registra ogni momento della vita. Alan Hakman (Robin Williams) si occupa di montare film con le immagini impresse nella memoria delle persone decedute, così che rimanga qualcosa delle loro esistenze. L'uomo è famoso per la sua bravura e professionalità, tanto da essere scelto da numerose famiglie per realizzare questi Rememory, riassumendo gli istanti più significativi della vita delle persone che non ci sono più. Questi video, però, hanno anche un'altra peculiarità: possono eliminare dalla memoria collettiva tutto ciò che non si vuole ricordare di un individuo.
Non tutti sono d'accordo con questa nuova tecnologia, come Fletcher (James Caviezel), un amico di Alan che prima faceva il montatore come lui. L’uomo vuole il microchip di Bannister (Michael St. John Smith), l’inventore degli impianti, perché crede che al suo interno ci siano prove sufficienti per far chiudere l'azienda in quanto lesiva della libertà altrui. Lo stesso Alan scoprirà a sue spese che si tratta di un sistema alquanto ambiguo: nel fare un rememory si accorge della presenza di un individuo di cui credeva aver provocato la morte anni prima. Non solo. Scavando tra le immagini si rende conto di avere a sua volta l’impianto nel cervello, cosa che va contro le politiche dell'azienda. Cosa farà ora? Ma soprattutto, cosa nasconde questo sistema di archiviazione?
Nel 2004 il film è stato presentato in concorso al Festival di Berlino, in gara per l'Orso d'oro, a quello di Deauville, dove ha vinto il premio per la Miglior sceneggiatura ed è stato nominato al Grand Special Prize, e infine al Catalonian Film Festival, dove ha ricevuto una nomina sotto la categoria Miglior film.